
Lo ha affermato Chris Tattersall, esperto del sonno e direttore di Woolroom, il quale ha recentemente lanciato una sfida a questa idea: secondo lui lavare a 40°C può essere un modo efficace e anche ecologico per avere una biancheria priva di agenti patogeni, mantenendo i tessuti come nuovi.
Eppure, nel tentativo di garantire un’igiene impeccabile, molti si affidano a temperature elevate, come i 60 o i 90°C. L'esperto ci mette di fronte a un dato sorprendente: una temperatura di 40°C è sufficiente per disinfettare efficacemente i tessuti, a patto che il ciclo di lavaggio sia prolungato e che si usi il giusto detersivo.
Secondo Tattersall, la combinazione di tempo e movimento meccanico nella lavatrice è altrettanto importante. Un ciclo di lavaggio prolungato consente all’acqua, al detersivo e all’azione della lavatrice di agire con maggiore intensità, permettendo una rimozione efficace degli acari e dei batteri. Questo approccio innovativo, quindi, si basa non tanto sull’acqua calda, quanto sulla sinergia tra gli elementi coinvolti nel lavaggio.
E' interessante inoltre sapere che i cicli prolungati a 40°C sono in grado di abbattere i microrganismi, riducendo così i rischi per la salute, senza compromettere i tessuti. Rispetto ai lavaggi ad alte temperature, che tendono ad indebolire e consumare le fibre nel tempo, il metodo dei 40°C rappresenta una scelta più dolce per i tessuti, preservandone la qualità nel lungo periodo.
Passare a temperature moderate come i 40°C porta con sé, infine, vantaggi anche per l’ambiente. Le lavatrici che usano temperature elevate richiedono più energia e, quindi, comportano un maggiore impatto ambientale. Ridurre la temperatura aiuta a risparmiare elettricità, senza rinunciare a un’igiene profonda.