Dengue e malaria: 'è boom di casi per colpa del clima', scatta l'allarme degli infettivologi


Dengue e malaria: 'è boom di casi per colpa del clima', scatta l'allarme degli infettivologi

Dengue e malaria: boom di infezioni per colpa del clima

Dengue e malaria: boom di infezioni per colpa del clima
Numerosi esperti del Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid) hanno espresso preoccupazione riguardo l’escalation delle malattie trasmesse dalle zanzare, come la dengue e la malaria, a causa del notevole cambiamento climatico.

Il mutamento del clima, così come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, è piuttosto favorevole alla proliferazione delle zanzare portatrici di malattie che potrebbero mettere a rischio fino a 4,7 miliardi di persone entro il 2100.

Occorre precisare che uno degli scienziati, Rachel Lowe, infettivologo dell'Istituto catalano per la ricerca e gli studi avanzati, ha analizzato gli eventi estremi che si sono sviluppati nei Caraibi e ha scoperto che con lunghi periodi di siccità, seguiti 4-5 mesi dopo da precipitazioni eccessive con temperature più calde del solito, aumentano le probabilità di epidemie di Dengue. "Gli eventi di El Niño", il fenomeno climatico periodico associato a un forte riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale, "che si verificano ogni 2-7 anni - illustra la ricercatrice - rendono il clima più caldo e umido, predisponendo le condizioni ideali per epidemie di malattie portate dall'acqua e dalle zanzare, con il proliferare di specie Aedes aegypti e Aedes albopictus", la nostra 'tigre', "che diffondono i virus di Zika e Dengue”.

"Con il cambiamento climatico che sembra così difficile da gestire, possiamo aspettarci di vedere più casi, e forse più morti, per malattie come Dengue e malaria in tutta l'Europa continentale", prevede Lowe. "Dobbiamo anticipare le epidemie e intervenire tempestivamente per prevenirle", esorta. "Gli sforzi devono concentrarsi sul rafforzamento della sorveglianza, con sistemi di allarme rapido e di risposta in grado di indirizzare in modo più efficace le risorse a disposizione verso le aree più a rischio, per controllare e prevenire epidemie e salvare vite umane”.

Ma non è tutto. Secondo gli esperti c'è anche un'altra via attraverso cui l'emergenza climatica può impattare sulle malattie infettive."Il cambiamento climatico sta moltiplicando la minaccia causata dalla resistenza antimicrobica, amplificandone il rischio crescente attraverso l'aumento delle temperature globali, le emissioni di gas serra e l'innalzamento del livello del mare", sentenziano gli infettivologi. Lo studio sul tema sarà presentato da Sabiha Essack dell'università di KwaZulu-Natal a Durban, Sud Africa. "Il cambiamento climatico - descrive - compromette l'integrità ecologica e ambientale dei sistemi viventi e permette agli agenti patogeni di causare sempre più malattie". In sintesi, "con l'incremento delle temperature" associato al riscaldamento globale "i tassi di infezione batterica possono aumentare e le malattie possono diffondersi ad altitudini e latitudini più elevate, dove prima non colpivano".