Covid: scoperto il meccanismo alla base dei danni gravi ai Polmoni; i Dettagli


Covid: scoperto il meccanismo alla base dei danni gravi ai Polmoni; i Dettagli

Ferroptosi, il meccanismo cellulare che provoca danni gravi ai polmoni (Fonte Immagine: gvmnet.it)

Ferroptosi, il meccanismo cellulare che provoca danni gravi ai polmoni (Fonte Immagine: gvmnet.it)
E’ stato scoperto il meccanismo alla base dei danni gravi ai polmoni a seguito della malattia da Covid . Si tratta di un meccanismo basato sulla ferroptosi, una forma di morte cellulare a livello polmonare che ora è oggetto di studio da numerosi esperti.

Come riporta Skytg24, la ricerca è stata sviluppata dalla Columbia University e pubblicata oggi sulla rivista Nature Communications. Gli scienziati, sulla rivista, hanno confermato che contrastare la ferroptosi con candidati farmaci mirati potrebbe migliorare gli esiti dell’infezione da Covid-19 più severa.

Ma scopriamo che cos’è esattamente la ferroptosi.

Si tratta di una forma particolare di morte cellulare mediata dal ferro, in cui le cellule muoiono perché i loro strati esterni di grasso collassano. Questo processo si verifica in contesti patologici come l’invecchiamento che coinvolge le cellule stesse che si "suicidano" a loro volta. Sempre la ferroptosi in alcuni casi è strumentale ai normali processi corporei, ma in altri può attaccare e uccidere cellule sane, come accade, per esempio, nei pazienti affetti da malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson, l'Alzheimer e la Sla.

Secondo il team di ricerca inibire la ferroptosi potrebbe offrire nuovi metodi per prevenire e combattere la morte cellulare quando non dovrebbe verificarsi, come nel caso della malattia polmonare da Covid-19. In merito allo studio è intervenuto il dottor Brent Stockwell, l’autore principale del nuovo studio, che ha affermato: “la ferroptosi aggiunge informazioni cruciali alla nostra comprensione di come Covid colpisce l'organismo e migliorerà significativamente la nostra capacità di combattere le forme potenzialmente letali della patologia”.

"Speriamo che queste importanti scoperte possano migliorare la nostra capacità di affrontare questa malattia perniciosa che, in troppi casi, uccide ancora”, ha concluso.

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