Circa l'80% del patrimonio immobiliare italiano è di classe F o G, le due peggiori, e non a caso è il più vetusto d'Europa. L'applicazione del Superbonus ha comportato un leggero aumento delle case efficienti, ma con grossi problemi per ditte e per le casse dello Stato. Finora sono stati solamente 500 mila gli edifici che hanno completato la ristrutturazione, ma è una cifra davvero molto lontana rispetto ai 9 milioni stimati da Bankitalia che servirebbero, entro il 2035, per rientrare nelle normative europee.
La Direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale entro questa Primavera e, dopo venti giorni, entrerà in vigore. A questo punto gli Stati Membri hanno tempo due anni per definire su quali edifici intervenire e soddisfare i requisiti entro la data di cui sopra. Ma è chiaro che, nonostante le esenzioni già previste per venire incontro alle esigenze dei vari Paesi, la riqualificazione dovrà riguardare centinaia di migliaia di condomini in Italia.
È sicuro che potranno ricevere agevolazioni solo i sistemi di riscaldamento ibrido (quindi pompa di calore o teleriscaldamento), mentre dal 2040 bisognerà dire addio alle caldaie a gas di qualunque tipo. Gilberto Picchetto Fratin, il Ministro dell'Ambiente, non ha specificato quali agevolazioni ulteriori ci saranno, ma l'idea è di detrazioni fiscali per i redditi più alti e un contributo diretto per quelli più bassi. Nei prossimi mesi, quando la normativa dell'Unione Europea sarà in vigore, ne sapremo di più.