Tutta "colpa" di una vasta area di bassa pressione, da noi simpaticamente denominata Medusa, in discesa dal Nord Atlantico e che per tutta la settimana continuerà a pilotare masse d'aria molto instabile verso il bacino del Mediterraneo.
Attenzione perché le correnti fredde in ingresso andranno ad alimentare una ciclogenesi esplosiva sul mar Ligure. Non si tratta di un termine esagerato o inventato, bensì di una precisa definizione meteorologica: un ciclone bomba (o, appunto, ciclogenesi esplosiva) si ha quando un'area di bassa pressione, posta alle medie latitudini, vede la pressione atmosferica scendere nel suo minimo barico ad una velocità di almeno un millibar (hPa) all'ora per almeno 24 ore. Nella pratica questo si traduce in precipitazioni abbondanti e violente raffiche di vento con forza di uragano che nella fattispecie potrebbero raggiungere la velocità di oltre 140 km/h: attenzione, in particolare, alla Sardegna e a parte del mar Ligure, qui specialmente tra il levante ligure e l'alta Toscana dove il rischio di una potente mareggiata con onde alte fino a 6 metri è più che concreto tra Venerdì 20 e le prime ore di Sabato 21.
Il rischio è che si verifichino eventi meteo estremi come nubifragi e, nei casi più eccezionali, le cosiddette "alluvioni lampo" che solitamente interessano fasce ristrette di territorio scaricando al suolo ingenti quantità d'acqua. Maggiormente esposti, secondo gli ultimi aggiornamenti, saranno il Nordovest e le regioni tirreniche centro-meridionali dove localmente potrebbero cadere fino ad oltre 2/300 litri di pioggia per metro quadrato in pochissimo tempo, l'equivalente cioè delle precipitazioni attese in oltre 2 mesi.