VACCINO JOHNSON & JOHNSON: è perfetto per una particolare fascia d'età e arriverà dopo metà APRILE


VACCINO JOHNSON & JOHNSON: è perfetto per una particolare fascia d'età e arriverà dopo metà APRILE

Il VACCINO Johnson & Johnson arriva in Italia dal 19 APRILE

Il VACCINO Johnson & Johnson arriva in Italia dal 19 APRILE
Il VACCINO Johnson & Johnson finalmente arriva in Italia. L'attesa del FARMACO è finita e il vaccino monodose sarà somministrato dal 19 aprile. Il farmaco è raccomandato per gli over 60 dopo i rari casi di trombosi riscontrati in seguite alla vaccinazione.

Il vaccino della Janssen è il quarto da essere raccomandato nell'Ue per prevenire Covid-19 dopo i farmaci Pfizer, Moderna e AstraZeneca. L'efficacia del prodotto, spiega l'Ema, è stata dimostrata in uno studio clinico che ha coinvolto oltre 44mila persone dai 18 anni in sui negli Stati Uniti, in Sudafrica e nei Paesi dell'America Latina. A metà dei partecipanti è stata somministrata una singola dose di vaccino e all'altra metà un placebo. Lo studio ha rilevato una riduzione del 67% del numero di casi Covid sintomatici dopo 2 settimane nelle persone che hanno ricevuto il vaccino Janssen (116 casi su 19.630 persone), rispetto alle persone a cui è stato somministrato placebo (348 persone su 19.691). Questo significa che il vaccino ha avuto un'efficacia del 67%, spiega l'Ema.

Gli effetti collaterali nello studio, si legge su Repubblica, erano generalmente lievi o moderati e sono stati risolti entro un paio di giorni dalla vaccinazione. I più comuni: dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea, elenca l'Agenzia europea del farmaco."La sicurezza e l'efficacia del vaccino - precisa - continueranno a essere monitorati, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell'Ue e ulteriori studi da parte dell'azienda e delle autorità europee". Il vaccino Janssen è costituito da un adenovirus modificato per contenere il gene per la produzione della proteina Spike di Sars-CoV-2, che stimolerà il sistema immunitario a produrre anticorpi e attivare le cellule T (globuli bianchi) per bersagliarla. L'adenovirus contenuto nel vaccino non può riprodursi e non causa malattie.

Rari casi di trombosi successivi alla vaccinazione sono stati segnalati anche per il vaccino Johnson & Johnson. Il Comitato di farmacovigilanza Prac dell'Agenzia europea del farmaco Ema li sta studiando, riferisce l'ente regolatorio Ue, in una nota. Gli esperti hanno dunque avviato una revisione del segnale di sicurezza relativo al vaccino J&J. Dopo questa iniezione-scudo sono stati segnalati, secondo i dati aggiornati riportati oggi nella nota, "4 casi gravi di coaguli di sangue insoliti associati a livelli di piastrine basse", le rare forme di trombosi che sono state osservate anche dopo la vaccinazione con AstraZeneca.

Per quanto riguarda il vaccino Janssen, "un caso si è verificato durante un trial clinico e 3 casi durante il lancio del vaccino negli Stati Uniti. Uno di questi è stato fatale". Il vaccino J&J è attualmente utilizzato solo negli Stati Uniti, con un'autorizzazione all'uso di emergenza. Questi rapporti indicano un "segnale di sicurezza", ma al momento "non è chiaro se esista un'associazione causale tra la vaccinazione con il vaccino Janssen e queste condizioni.

"E' importante, ricorda Johnson & Johnson, che le persone che ricevono qualsiasi vaccino contro il Covid-19 cerchino immediatamente assistenza medica se manifestano i seguenti sintomi: respiro corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente, sintomi neurologici, tra cui mal di testa grave e persistente o visione offuscata, piccole macchie di sangue sotto la pelle oltre il sito di iniezione, ecchimosi facili o eccessive".

"Il Johnson&Johnson sarà il VACCINO perfetto per le persone più giovani nella fascia tra i 30-65 anni. Sarà il vaccino per le grandissime immunità ed è un vaccino come AstraZeneca, batteriovirale. Quando è uscito il Pfizer i detrattori dicevano che avrebbero aspettato un vaccino normale come l'AstraZeneca, adesso tutti vogliono il Pfizer. Noi italiani siamo strani". Lo ha detto il direttore di Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti

L'infettivologo, come riportato anche dal quotidiano Repubblica, dopo le preoccupazioni circolate rispetto alla sicurezza di AstraZeneca ha ricordato con forza che "le trombosi segnalate nel mondo associate al vaccino di Astrazeneca sono minori rispetto a quelli segnalate nella popolazione non vaccinata". Secondo Bassetti, dopo la pausa di sospensione l’Italia ha fatto bene a seguire quello che dice l’Ema, perchè i benefici del vaccino AstraZeneca "superano ampiamente i rischi".
E quindi, la posizione di Bassetti in merito ai vaccini è chiara: tutti i tipi autorizzati dall'autorità sanitaria prevengono le infezioni da COVID e vanno utilizzati per combattere la pandemia.

"Dobbiamo metterci in testa che, come dovremmo convivere con il virus per anni, così dovremmo farlo con le tante varianti che verranno scoperte". La variante potrebbe essere più contagiosa, ma "non abbiamo certezza che possa sfuggire ai vaccini, occorrono maggiori studi" e, secondo Bassetti, "il Giappone ha gestito molto bene tutte le fasi della pandemia, ma è molto indietro con le vaccinazioni. E' quindi probabile che essendoci da loro una quarta ondata di casi, la responsabilità sia proprio di questa variante perché il virus sta girando liberamente".