Torna l'incubo del vaccino anglo-svedese AstraZeneca e, soprattutto, tornano i dubbi sulla sua efficacia. La scorsa settimana, il parere dell'Ema, l'Agenzia del Farmaco Europeo, era stato positivo, non essendo stato riscontrato alcun nesso con i casi di trombosi e la vaccinazione. Ma la situazione nelle ultime ore pare stia precipitando.
In Olanda, come riportato anche dal quotidiano Repubblica, è stata sospesa la somministrazione, stessa situazione in Norvegia e Danimarca, mentre la Germania ha limitato agli over 60 la vaccinazione, in Francia agli over 55. Insomma, per quanto i casi siano rari, bisognerà comprendere se sono riconducibili al prodotto AstraZeneca o alla tipologia dei vaccini a vettore virale. I tecnici dell’Autorità europea del farmaco si riuniranno, nelle prossime ore, per decidere come stilare una raccomandazione aggiornata sul vaccino anglo-svedese."La commissione della farmacovigilanza che valuta il rischio (Prac)" sul vaccino di AstraZeneca ed eventuali legami con i casi di trombosi cerebrale "non ha ancora raggiunto una conclusione. La revisione è in corso. Terremo una conferenza stampa non appena il lavoro sarà terminato, domani o giovedì" . Così ha scritto l’Ema in una nota.
"Secondo me ormai possiamo dirlo, è chiaro che c’è un’associazione con il vaccino. Cosa causi questa reazione, però, ancora non lo sappiamo". Così ha parlato a Repubblica Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di Ema: "I casi sono estremamente pochi e il rapporto rischi-benefici è sempre a favore dei vaccini. Ma ora è sempre più difficile affermare che non vi sia un rapporto di causa ed effetto fra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine". In questa fase, il percorso di valutazione dell’autorità "è ben lontano dall’essere concluso" e nel corso della settimana verranno fornite "definizioni preliminari", ma "difficilmente arriveremo a indicare dei limiti di età come hanno fatto alcuni Paesi".
Bisogna andare a vedere per singole fasce di età, ad esempio "le giovani donne, spesso protagoniste dei casi di trombosi, patiscono meno l’effetto del Covid, dovremo valutare dunque il rapporto rischi-benefici per loro". Perché i rari casi riguardano soprattutto le donne sotto i 50 anni.
Al di là di queste ultime notizie che arrivano dall'Europa, cerchiamo di fare un po' di chiarezza e di rispondere ad alcune delle principali domande emerse in questo periodo.
AstraZeneca è davvero sicuro per tutti?
Il quotidiano Corriere della Sera ha ricordato che alla fine di marzo il siero ha ricevuto l’autorizzazione in oltre 80 Paesi. Ma è ancora attesa in circa 140 Nazioni: si tratta infatti uno dei vaccini chiave forniti da Covax, la struttura globale che mira a raggiungere i Paesi a medio e basso reddito.
A chi è raccomandato il vaccino? L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) a fine gennaio l’aveva approvato dai 18 anni in su, ma alcuni Paesi (tra cui Germania e Italia) avevano scelto di destinarlo solamente a persone sotto i 55 anni, perché mancavano dati sull’efficacia nella popolazione anziana. Per lo stesso motivo nel nostro Paese in un primo momento le autorità lo avevano destinato al corpo docente e alle forze di polizia.
Quando i dati sono arrivati, risultando favorevoli, si è liberalizzato l’uso per ogni fascia di età. Successivamente, in alcuni Paesi, si è andati nel senso opposto, scegliendo di raccomandare l’utilizzo solo ai soggetti al di sopra dei 55-60 anni, a causa di alcuni casi di un particolare tipo di trombosi cerebrale, segnalati soprattutto in donne di età inferiore ai 60 anni (che in alcuni casi prendevano la pillola anticoncezionale).
C’è dunque un nesso causale tra trombosi venosa cerebrale e vaccino AstraZeneca? Non ci sono prove sufficienti per affermarlo, ma l’incidenza della malattia è superiore nei vaccinati piuttosto che sul resto della popolazione. E' anche vero che i dati sull’incidenza di questo tipo di trombosi potrebbero essere falsati dalla tipologia di popolazione vaccinata: molti Paesi, infatti, hanno usato AstraZeneca su gruppi come operatori sanitari e insegnanti, la cui maggioranza è rappresentata da donne.
È possibile avere la seconda dose di un altro vaccino dopo aver fatto la prima dose di vaccino AstraZeneca? In teoria sì. Intanto il governo degli Stati Uniti ha ordinato ad AstraZeneca di interrompere la produzione del vaccino contro il coronavirus nello stabilimento di Baltimora dove il mese scorso sono state prodotte dosi del siero di Johnson & Johnson che non hanno superato i controlli della qualità.
La situazione si sta quindi ingarbugliando ora dopo ora e lo stop di alcuni Paesi alla somministrazione non pare un buon sintomo. Ora si aspetta il nuovo parere dell'Ema.