Quest'anno il quadro generale è diverso e Cristina Costarelli, preside del liceo Newton di Roma, intervistata dal Corriere della Sera, ha affermato che "al momento le disposizioni sono quelle pre-COVID e dunque sarà possibile bocciare anche chi non ha molte insufficienze; certo, si terrà conto della situazione, delle lunghe chiusure e si arrotonderà, ma mandare tutti avanti di nuovo come la scorsa estate credo che risulti molto difficile e poco produttivo".
Il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, pur non avendo ancora pronto alcun provvedimento ufficiale, ha garantito che a giugno rimarrà il giudizio di ammissione, con l'unica deroga per il requisito della frequenza: chi non è riuscito a frequentare in DAD, per problemi di connessione o mancanza di dispositivi elettronici, potrà comunque essere ammesso.
Le maggiori difficoltà restano per gli istituti superiori, che potrebbero rimanere chiusi ancora per tutto il mese di aprile, da nord a sud (dopo Pasqua infatti apriranno solo le scuole fino alla prima media): i ragazzi han frequentato solamente due o tre mesi in presenza, per giunta con notevoli restrizioni di orari e accessi, quindi il percorso di apprendimento è abbastanza altalenante.
Patrizia Cocchi, dirigente scolastico del Vittorio Veneto di Milano, ha esposto un'idea condivisa da numerosi colleghi: "Con le lezioni a distanza, se si dovesse rimanere così sino a maggio, la valutazione è in molti casi impossibile, si possono valutare le competenze ma non le conoscenze. Certamente, far passare per due anni di seguito studenti impreparati non ha senso. Forse si potrebbe rimandare lo scrutinio a ottobre 2021, dopo un paio di mesi di recupero, e a quel punto decidere chi passa e chi no".
Resta il fatto che l'ultimo biennio è risultato veramente complicato nel campo della scuola e non si è tuttora trovata una soluzione unanime per giudicare oggettivamente ciò che hanno appreso gli studenti.