Spuntano ora novità importanti, dopo che il 10 Marzo 2023 i pm e i carabinieri hanno interrogato lo zio di Saman, Danish Hasnain. Come riportato anche dal quotidiano Repubblica, Danish ha confermato di non essere stato lui ad uccidere la nipote, dichiarando anche che ha rischiato di essere ucciso lui stesso.
Il 34enne, che sin dall’inizio della vicenda ha rigettato ogni tipo di accusa, dicendo di non aver mai fatto del male a Saman, ha aggiunto nuovi dettagli rispetto a quanto accaduto quella tragica notte in cui la 18enne pakistana fu uccisa. “Io penso che mi abbiano chiamato perché volevano uccidermi per il mio buon rapporto con Saman, io ero d'accordo sulla sua relazione con Saqib. Poi non so perché non mi hanno ucciso, a pensarci bene la buca era troppo grande per una sola persona e gli altri mi hanno incastrato perché sapevano che parlavo”, ha spiegato ai Carabinieri di Reggio Emilia.
Sempre
durante l’interrogatorio, Danish ha dichiarato che i due cugini quella notte lo
svegliarono dicendo "che c'era stato un litigio e che ci era scappato il
morto". Ha inoltre confermato quanto accaduto una volta arrivati davanti a casa: "ho
visto Saman morta, sdraiata con il collo strano, stretto. Io ho cominciato ad
urlare forte, a maledire tutti, a piangere e ho perso i sensi. Quando mi sono
risvegliato i due mi hanno sorretto e mi hanno dato dell'acqua".
Successivamente
"hanno appoggiato il corpo davanti al casolare, dove vi avevo già fatto
vedere e sono andati a prendere le pale lì vicino alle serre. Mi hanno chiesto
una mano ma non me la sentivo, ho spostato a mani nude solo la terra a lato della
buca. Poi sono tornato da Saman e ho continuato a piangere e parlarle".
Insomma, le dichiarazioni non consentono di stabilire ad oggi nulla di certo e bisognerà attendere altre testimonianze per capire realmente come si è svolta la vicenda che ha visto l’uccisione della giovanissima ragazza pakistana.