Meteo > ORA LEGALE verso ABOLIZIONE ANCHE in ITALIA? Ecco QUANDO

Articolo del 23/03/2019
ore 14:51
di Carlo Testa Meteorologo

Domenica 31 Marzo torna l'ORA LEGALE. Lancette degli orologi avanti di un'ora
Tra POCHI GIORNI, Domenica 31 Marzo 2019, scatterà il momento dell'ORALE LEGALE. Tutti pronti con gli OROLOGI alla mano quindi perché alle ore 2:00 dovremo spostare in avanti le lancette di un'ora, passando direttamente alle ore 3:00. Quest’anno però potrebbe essere l'ultima volta, a breve infatti potrebbe CAMBIARE tutto anche in Italia.

Negli ultimi tempi si sta discutendo molto a livello europeo con consultazioni popolari (Francia e Germania) e proposte di legge in Commissione Europea sulla possibilità di eliminare il cambio dell'ora. La proposta è quella di lasciare la possibilità ad ogni Stato facente parte dell’Unione Europea di scegliere se continuare ad usufruire dell'ora solare o di quella legale. La disputa è molto accesa specie tra i Paesi del Nord e del Sud Europa in quanto a seconda della latitudine le ore di luce giornaliere cambiano sensibilmente. Per fare un esempio ad Helsinki (Finlandia) il sole a Giugno tramonta alle 22:48, a Roma invece alle 20:48. Questo si traduce in differenti costi per quanto riguarda l’illuminazione ed altri servizi.Per il momento l'idea di porre fine al doppio regime orario è rimandata al 2021 se non interverranno altre modifiche o consultazioni.

In Italia ad oggi la questione non è ancora stata affrontata pubblicamente anche se data la posizione del nostro Paese il vantaggio derivante dal cambio dell’ora è rilevante sia dal punto di vista economico (più luce solare = meno consumi elettrici per l’illuminazione) che ambientale. Secondo i dati Terna (gestore dei servizi elettrici), dal 2004 al 2018, il minor consumo di elettricità in Italia dovuto all'ora legale è stato pari a 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora, la stessa energia elettrica annua usata da una regione come la Sardegna. Ciò ha permesso ai cittadini di risparmiare circa 1 miliardo e 545 milioni di euro. Il tutto si traduce poi in minor emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalla produzione di energia e quindi un abbattimento, parziale, dei gas ad effetto serra responsabili del cambiamento climatico.


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