Negli ultimi tempi si sta discutendo molto a livello europeo con consultazioni popolari (Francia e Germania in primis) e proposte di legge in Commissione Europea sulla possibilità di eliminare il cambio dell'ora. La proposta è quella di lasciare la possibilità ad ogni Stato facente parte dell'Unione Europea di scegliere se continuare ad usufruire dell’ora solare o di quella legale. La disputa è molto accesa specie tra i Paesi del Nord e del Sud Europa in quanto a seconda della latitudine le ore di luce giornaliere cambiano sensibilmente. Per fare un esempio a Helsinki (Finlandia) il sole a Giugno tramonta alle 22:48, a Milano invece alle 20:48. Questo si traduce in differenti costi per quanto riguarda l'illuminazione degli edifici ed altri servizi. A questo si sommano i disagi fisici derivanti dall'ora in meno di riposo: insonnia, stress etc.Per il momento non si è ancora trovata una linea comune e l'idea di porre fine al doppio regime orario è rimandata al 2021 senza più alcuna proroga.
In Italia, data la posizione del nostro Paese, il vantaggio derivante dal cambio dell'ora è rilevante sia dal punto di vista economico (più luce solare = meno consumi elettrici per l'illuminazione) che ambientale. Secondo i dati Terna (gestore dei servizi elettrici), dal 2004 al 2018, il minor consumo di elettricità in Italia dovuto allora legale è stato pari a 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora, la stessa energia elettrica annua usata da una regione come la Sardegna. Ciò ha permesso ai cittadini di risparmiare circa 1 miliardo e 545 milioni di euro. Il tutto si traduce poi in minor emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalla produzione di energia e quindi un abbattimento, parziale, dei gas ad effetto serra responsabili del cambiamento climatico.
La situazione per il momento rimane ancora dibattuta e materia di scontro. Per quest’anno tutti pronti con l'orologio alla mano, l'ora legale entrerà in vigore domenica 31 marzo e terminerà domenica 27 ottobre 2019.