Baciate dal sole e dal clima diurno molto mite per il periodo saranno le Regioni meridionali, gran parte del centro e tutti i settori montani del settentrione. Discorso diverso invece per le aree di pianura del nord. Nei mesi freddi infatti, le alte pressioni interagiscono con le temperature notturne le quali, come abbiamo detto in precedenza, tendono a rimanere su valori piuttosto rigidi soprattutto al Nord. Il ristagno dell'aria nei bassi strati ed il freddo notturno, provocano di conseguenza la formazione di fitti banchi di nebbia.
L'ulteriore aumento della pressione ed il suo invecchiamento, attribuiscono altra energia per lo sviluppo delle nebbie le quali, giorno dopo giorno, tendono ad estendersi fino alle ore centrali del giorno. Il loro sollevamento crea una sorta di tappeto di nubi medio basse con la conseguente forte riduzione dell'irraggiamento solare. Gioco forza, già nel corso del prossimo fine settimana, gran parte della pianura padano veneta dovrà, fare i conti con temperature massime sicuramente inferiori rispetto ai monti circostanti ma anche rispetto ad altre zone d'Italia dove ovviamente non è presente questo genere di fenomeno.
Se i valori massimi al centro ed al sud arriveranno a toccare anche punte di 17-18°C, sulle aree pianeggianti del nord , si faticherà a raggiungere i 9-10°C. Questo fenomeno, ormai ben conosciuto con il termine di inversioni termiche, è un elemento abbastanza normale nei periodi invernali ed avrà una fine solo nel momento in cui interverrà in deciso cambio della circolazione atmosferica generale.