Risulta denunciato un camionista tedesco di 62 anni, che si è accorto di aver investito una persona ed è fuggito. Si è arrivati al pirata della strada grazie alla collaborazione tra Carabinieri italiani e Polizia tedesca; ha ricevuto una denuncia ma non è in stato di fermo, poiché il codice tedesco non prevede il reato di omicidio stradale.
Secondo quanto appurato, l'autotrasportatore era del tutto consapevole di quello che aveva combinato. Dopo l'investimento sulla rotatoria della Strada Regionale 11, era sceso dalla cabina di guida del TIR, si era avvicinato alla vittima a terra, poi era risalito sul camion allontanandosi velocemente. Dopo poche centinaia di metri aveva controllato che non ci fossero danni o tracce di sangue sulla motrice e sul semirimorchio. Un fatto riferito ai Carabinieri da testimoni oculari, alcuni dei quali lo avevano persino fotografato coi propri telefonini.
L'uomo era arrivato in Italia col camion quello stesso giorno, per caricare merce all'interporto di Verona e dalla città scaligera i militari sono risaliti alla sua identità. Il 62enne, ha spiegato in una nota la Procura di Vicenza che coordina le indagini, era al volante di un autoarticolato Volvo, con targa tedesca, ed è stato riconosciuto grazie alle immagini delle videocamere della zona.
Oltretutto si è scoperto che non è nuovo a certi comportamenti criminali. Venne condannato in Italia, a Foggia, nel 2001, per essere fuggito dopo un incidente (con diverse auto) senza prestare soccorso alle persone coinvolte, mentre nel 2014 gli era stata perfino ritirata la patente a Chieti, per guida in stato di ebbrezza.
Insomma, è un recidivo, e questa volta i capi di imputazione sono molto più gravi, poiché ha provocato la morte del povero Rebellin e non ha minimamente prestato soccorso.