Ma andiamo con ordine analizzando nel dettaglio le proiezioni della nostra APP ufficiale per sabato 26 e domenica 27 giugno.
Partiamo dalle certezze: il weekend si aprirà ancora all'insegna della stabilità atmosferica, grazie alla persistente protezione garantita dall'anticiclone africano, sempre ben disteso sul bacino del Mediterraneo. Sabato 26 ci aspettiamo dunque ancora tanto sole da Nord a Sud, con temperature sempre elevatissime, ben oltre le medie climatiche attese in questo periodo dell'anno, con punte in volo verso i 36/37°C, specie al Centro-Sud e sulla Sicilia.
Attenzione però. Qualcosa sul Nord Europa inizierà a muoversi. Stiamo parlando di una goccia fredda (cut-off in termine tecnico) che dalla Penisola Scandinava potrebbe riuscire ad avanzare verso il cuore del Vecchio Continente, portando in dote aria fresca e precipitazioni anche molto intense.
Ma di cosa si tratta? Alle alte latitudini scorrono delle correnti (più fredde ed instabili) ben diverse rispetto a quelle che transitano a latitudini più basse (molto calde e stabili) e gli scambi di calore tra Nord e Sud Europa in particolari condizioni possono evolvere, appunto, in una goccia fredda, ovvero in un blocco di aria fredda in quota che si stacca da una più vasta depressione atlantica o nordeuropea. Insomma, una zona di atmosfera dove fa molto più freddo rispetto a tutte le aree circostanti. Questo nucleo, sospinto da correnti instabili, tende a seguire traiettorie non sempre prevedibili e non di rado assume direzione retrograda (da est a ovest).
E' sostanzialmente questo il motivo per cui la previsione per la giornata di domenica 27 giugno è ancora incerta. Gli ultimissimi aggiornamenti sembrerebbe virare verso una certa stabilità atmosferica su buona parte del Paese, ancora con sole e caldo, tuttavia non possiamo escludere che, dopo una prima parte di giornata ben soleggiata, gli effetti di questa particolare figura metereologica possano iniziare a farsi sentire, soprattutto al Nord. Visti i forti contrasti termici ed igrometrici previsti, il pericolo maggiore riguarderebbe, almeno con i dati attuali, l'arco alpino: le correnti fresche in ingresso potrebbero agire da innesco per la genesi su questi settori di temporali violenti, con elevato rischio di grandinate e raffiche di vento.
Vista la imprevedibilità di questa sorta di trottola impazzita è possibile che nei prossimi giorni la previsione sulla sua direzione possa mutare e che i temporali riescano poi a raggiungere zone diverse o più ampie.