L'aggiornamento è appena arrivato e ha confermato le previsioni meteo del Centro Europeo per il fine settimana di sabato 22 e domenica 23 gennaio: insomma, l'inverno tornerà ad alzare la voce.
Gli effetti li sentiremo già dalla giornata di sabato 22 gennaio quando il fronte freddo, pilotato da una vasta depressione ricolma di aria gelida, irromperà sul nostro Paese, a partire dalle regioni adriatiche, causando un vero e proprio crollo delle temperature.
Attenzione perché potrebbe venirsi a creare il temuto effetto ASE (Adriatic Snow Effect): si tratta di una particolare configurazione metereologica che si genera quando aria decisamente fredda scende verso i Balcani, formando una bassa pressione nei pressi del mar Ionio, con i venti gelidi da est/nordest che scavalcano le Alpi Dinariche, tra Croazia e Bosnia Erzegovina e che scorrono sul mar Adriatico.
Questi venti freddi e secchi scorrono sulla superficie marina, sollevando in maniera brusca l'aria più "tiepida" presente sull’acqua: tale meccanismo produce la genesi di nubi cumuliformi (come quelli che vediamo in estate con i temporali) le quali, a gran velocità, si spingono verso le nostre coste, in particolare quelle adriatiche, provocando improvvise bufere di neve fin sulle zone costiere (se le temperature lo permettono).
Ed è proprio quello che ci aspettiamo nel corso di sabato 22 quando non escludiamo la possibilità di neve fino a quote bassissime sui settori adriatici del Centro-Sud. Non escludiamo il rischio di locali fioccate su Molise, Puglia in possibile estensione poi anche alla Basilicata.
Domenica 23 l'alta pressione dovrebbe tornare a guadagnare maggiore spazio sul nostro Paese e, salvo per ultime precipitazioni al Sud (nevose fino a quote collinari su Puglia e Calabria), il sole potrebbe tornare ad affacciarsi sulla maggior parte delle regioni, anche se le temperature si manterranno piuttosto basse, specie di notte e al primo mattino, con valori ben al di sotto dello zero con la possibilità di estese gelate in molte città del Centro-Nord.
Da segnalare, infine, il rischio di nebbie sulla Pianura Padana e la possibilità di nubi basse tra Liguria e alta Toscana.