Gli effetti, tuttavia, non saranno identici per tutte le regioni e molto dipenderà dalla traiettoria che assumeranno le masse d'aria: ciò premesso, su alcune zone le previsioni indicano la possibilità di piogge e pure neve con fiocchi fino a quote bassissime.
Qualcosa inizia dunque a muoversi a livello sinottico sull'Europa: una serie di fronti d'aria gelida in discesa dal Polo Nord si stanno per tuffare fin verso il cuore del Mediterraneo e daranno il via a una fase più movimentata e prettamente invernale. In termine tecnico, questo meccanismo atmosferico che trasferisce masse d'aria da Nord verso Sud, prende il nome di scambio meridiano ed è in grado di influenzare il tempo anche sul nostro Paese.
Già dalla giornata di venerdì 21 gennaio un fronte freddo, pilotato da una vasta depressione con centro motore sulla Russia, irromperà sull'Italia, a partire dalle regioni adriatiche, provocando in primo luogo un vero e proprio crollo delle temperature.
Ma non solo. Attenzione, potrebbe venirsi a creare quello che viene chiamato effetto ASE (Adriatic Snow Effect): si tratta di una particolare configurazione metereologica che si genera quando aria decisamente fredda scende verso i Balcani, formando una bassa pressione nei pressi del mar Ionio, con i venti gelidi da est/nordest che scavalcano le Alpi Dinariche, tra Croazia e Bosnia e che scorrono sul mar Adriatico.
Questi venti freddi e secchi scorrono sulla superficie marina, sollevando in maniera brusca l'aria più "tiepida" presente sull’acqua: tale meccanismo produce la genesi di nubi cumuliformi (come quelli che vediamo in estate con i temporali) le quali, a gran velocità, si spingono verso le nostre coste, in particolare quelle adriatiche, provocando improvvisi rovesci di neve fin sulle coste.
Ed è proprio quello che ci attendiamo nel corso di sabato 22 quando non è esclusa la possibilità di precipitazioni anche a carattere nevoso fino a quote davvero molto basse sui settori adriatici del Centro-Sud. A causa delle dinamica turbolenta dell'atmosfera, non possiamo al momento scendere troppo nei dettagli in merito a quelle che saranno le città coinvolte, anche perché si tratterà di eventi molto localizzati: detto questo, non escludiamo il rischio di fioccate su Molise, Puglia e in possibile estensione poi anche a Basilicata e Calabria.
Domenica 23 l'alta pressione dovrebbe tornare a guadagnare maggiore spazio sul nostro Paese e, salvo per le ultime piogge al Sud su Puglia, bassa Calabria e Sicilia tirrenica, il sole potrebbe tornare ad affacciarsi sulla maggior parte delle regioni, anche se le temperature si manterranno piuttosto basse, specie di notte e al primo mattino, con valori ben al di sotto dello zero in molte città del Centro-Nord.
Da segnalare, infine, il rischio di nebbie sulla Pianura Padana e la possibilità di nubi basse tra Liguria e alta Toscana (il classico fenomeno della Maccaja).