Dopo la parentesi di domenica al Nord, a dominare incontrastato il quadro meteo-climatico sull'Italia è è tornato l'anticiclone nord africano che, come ormai ben sappiamo, è responsabile delle tanto temute fiammate roventi sul nostro Paese. A differenza del suo stretto parente, l'anticiclone delle Azzorre, esso riceve la sua linfa vitale dalle bollenti correnti in risalita dal Nord Africa che, in alcuni frangenti, prendono ulteriore spinta verso il nostro Paese. Ed è proprio quanto accadrà nelle prossime 48 ore.
Se spostiamo la nostra attenzione verso ovest, possiamo notare la presenza di un profondo vortice di bassa pressione che si estende dalla Penisola Iberica fino al Regno Unito. E' proprio questo enorme mulinello d'aria che gira in senso anti-orario a richiamare roventi masse d'aria caldissima direttamente dal cuore del continente africano, dirette proprio verso il Bel Paese.
Detto ciò ecco che i termometri si apprestano all'ennesima escalation che li porterà a raggiungere valori davvero molto elevati.
Le giornate più calde saranno quelle di mercoledì 7 e giovedì 8 e le zone più bollenti saranno ancora una volta le regioni del Sud in particolare la Puglia dove in città come Foggia si potranno raggiungere addirittura picchi prossimi ai 42°C. Farà comunque caldissimo anche sul resto del Sud, ma pure al Centro-Nord si farà sul serio. A confermarlo sono i 37°C previsti ad esempio a Firenze e a Bologna. Seguiranno a ruota Ancona e Bolzano con punte rispettivamente di 34/35°C.
Il tutto sarà anche accompagnato da un generale aumento dell'umidità, pronto ad esaltare inoltre il tanto temuto fenomeno dell'afa.
Solo da venerdì 9 la colonnina di mercurio comincerà un po' a calare a partire dal Nord e nel corso del weekend qualche grado in meno è atteso anche sulle regioni del Sud, nonostante il contesto climatico si manterrà comunque sempre molto caldo su tutto il Paese.
Questo prolungato dominio dell'alta pressione africana e dunque il caldo, ma anche l'assenza di precipitazioni, eleva sempre più il fenomeno della siccità che ormai da parecchie settimane attanaglia gran parte della Penisola. Soprattutto in questo periodo dell'anno sarebbe essenziale qualche parentesi di maltempo che contribuirebbe non poco a rimpinguare le nostre ormai scarse risorse idriche.
A poco infatti servono a poco i classici temporali estivi o di calore. In questi frangenti, infatti, nonostante possano cadere anche abbondanti quantitativi d'acqua, il tutto si risolve in troppo breve tempo ed il terreno, essendo molto arido, non riesce a filtrare tutta l'acqua la quale, gioco forza, finisce per evaporare in atmosfera senza dare il giusto sollievo alle nostre terre assetate.