Ancora niente caldo dunque all'orizzonte, quantomeno nell'immediato futuro. L'attuale circolazione atmosferica sullo scacchiere europeo non rispecchia certo l'andamento di questi ultimi anni che ha visto spesso e volentieri, a questo punto del calendario, già il predominio dell'alta pressione africana con conseguenti fasi di prolungato caldo e pure con le prime fiammate africane. Oggi la situazione è ben diversa, anzi, a conti fatti, sta accadendo proprio l'esatto opposto, con una primavera sicuramente più simile a quelle degli anni 80-90.
Le notizie sul fronte termico non sono certo delle migliori per chi aspetta con ansia l'arrivo del caldo bel tempo. Fatta eccezione per alcune zone del Sud, dove almeno per le prossime 24 ore si potrà godere ancora del modesto respiro africano dei giorni scorsi, da metà settimana e fino al prossimo weekend praticamente tutto il nostro Paese dovrà fare i conti con temperature che si riporteranno nuovamente sotto media, soprattutto a causa di un contesto meteo votato all'instabilità.
Nonostante non siano attese masse di aria fredda, ci penseranno infatti le piogge e i temporali a mantenere un clima più fresco e decisamente sotto tono. Insomma, laddove pioverà farà freschino, mentre dove ci sarà un po' di sole le temperature saranno sicuramente più gradevoli.
La domanda nasce spontanea: quando farà davvero caldo su tutta l'Italia?
Per rispondere ci affidiamo ai centri di calcolo internazionali, capaci di elaborare un considerevole numero di equazioni matematiche in brevissimo tempo al fine di prevedere il comportamento futuro dell'atmosfera. Gli ultimi aggiornamenti ci indicano come probabile periodo di svolta quello rappresentato dall'ultima decade del mese, ovvero dei giorni prossimi al 21/22 di maggio, quando una provvidenziale e decisa rimonta dell'alta pressione nord africana dovrebbe verosimilmente avvolgere con il suo carico di caldo e stabilità tutto il nostro Paese, aprendo così la strada ad un contesto prettamente estivo con il primo vero caldo della stagione.
Stante tuttavia la distanza in sede previsionale, sarà necessario attendere ulteriori aggiornamenti per poter affermare con certezza che siamo vicini a un cambiamento.