Ma andiamo con ordine per capire meglio l'evoluzione prevista tracciando poi una tendenza su temperature e precipitazioni.
La prossima settimana si aprirà, lunedì 25, nel segno dell'instabilità con la possibile formazione di un pericoloso ciclone sul basso Tirreno. Questo vortice, grazie alle temperature ancora molte elevate dei nostri mari, potrà caricarsi nuovamente di energia fino a trasformarsi addirittura in un TLC (Tropical Like Cyclone).
Ma di cosa si tratta? Per caratteristiche fisiche e per forza i TLC non hanno nulla da invidiare ai classici cicloni tropicali o uragani che sferzano i settori tropicale dell'Atlantico, del Pacifico e dell'Oceano Indiano. La caratteristica essenziale è il "cuore caldo" (warm core in termine tecnico), ovvero la parte più interna della struttura atmosferica, ben presente soprattutto nei bassi strati, con temperature di oltre i 2/3°C (se non addirittura di più) rispetto all'ambiente circostante. I TLC riescono a conservare una grandissima potenza durante il loro tragitto che spesso si traduce in un'intensa attività convettiva al centro, dove si possono celare dei sistemi temporaleschi particolarmente violenti, e da venti molto forti e turbolenti con raffiche ad oltre 120 km/h, spesso sotto forma di tempesta.
Ma quali effetti avrà sul nostro Paese?
La zona maggiormente a rischio è l'estremo Sud e, segnatamente, il Salento, la Calabria e i settori sud- orientali della Sicilia, dove non escludiamo il rischio di nubifragi e alluvioni lampo a causa della persistenza delle precipitazioni che potrebbero prolungarsi fino a mercoledì 27.
Il maltempo potrebbe interessare anche parte della Campania, la Basilicata e poi il basso Lazio e l'Abruzzo con piogge battenti e venti forti.
Sul resto dell'Italia prevarrà invece l'alta pressione con tanto sole e, soprattutto, temperature ben sopra le medie climatiche di riferimento, specie al Centro Nord.