Insomma, non c’è davvero pace per l’Europa settentrionale e il Nord Atlantico.
Secondo le ultime proiezioni
modellistiche, questo sistema depressionario è destinato a subire una rapida intensificazione
nelle prossime 36 ore, transitando sulle acque oceaniche e perdendo
circa 10/12 millibar ogni sei ore. Nella tarda mattinata di giovedì 20
febbraio, la tempesta, già ribattezzata Ellen, sarà a ridosso dell’Islanda con una profondità di 945
hPa.
Attorno a questo vortice si attiveranno, ancora una volta, venti
fortissimi in direzione dell’Europa nord-occidentale e in particolar modo
dell’Islanda. Secondo le prime previsioni, le raffiche di vento in Islanda e Scozia potrebbero
sfiorare i 160/180 km/h, mentre sulle coste
britanniche si dovrebbero toccare punte di 100 km/h, in particolare sul Canale della Manica e sul Mare del Nord.
Peraltro, rispetto a Dennis, la tempesta Ellen dovrebbe seguire una
traiettoria più settentrionale e quindi meno
“distruttiva” per il territorio britannico. Tuttavia, il Met Office
(agenzia meteorologica inglese) ha già emanato un’allerta gialla per piogge intense (tra giovedì 20 e venerdì 21 febbraio) per il Galles
meridionale e nord-occidentale dove si prevedono accumuli
anche di 70 millimetri in 24 ore, anche nelle zone già colpite dai recenti eventi alluvionali.
Gli effetti di
questo nuovo sistema tempestoso dovrebbero esaurirsi tra domenica 23 e lunedì 24
febbraio.
Ci sono rischi per l’ITALIA? - Sul Mediterraneo e in Italia non ci saranno ripercussioni, complice proprio la traiettoria piuttosto settentrionale della depressione. Sul nostro Paese assisteremo in realtà ad una situazione quasi contraria: come spesso sta accadendo durante questa stagione invernale dobbiamo infatti aspettarci un ulteriore rinforzo dell'alta pressione che manterrà il tempo stabile, soleggiato e con temperature primaverili, almeno fino a martedì grasso.
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