Nonostante ciò, l'anomala e lunga fase di caldo e stabilità che stiamo attualmente vivendo si protrarrà comunque almeno fino a Lunedì 23 senza particolari scossoni (salvo per locali temporali di calore).
Un primo segnale di cambiamento invece è atteso da Martedì 24: l'ingresso di masse d'aria fredda e instabili in quota (goccia fredda) in discesa dal Nord Europa dalla Porta del Rodano potrebbe infatti destabilizzare non poco l'atmosfera a partire dalle regioni settentrionali e generare addirittura un vortice (ciclone o area di bassa pressione) che dalle isole Baleari muoverà poi il suo centro motore in direzione della Sardegna.
Attenzione, perché vista la dinamica prevista e le condizioni potenzialmente molto pericolose dovute alla presenza per molti giorni dell'anticiclone Hannibal non escludiamo il rischio di eventi meteo estremi.
Il punto fondamentale è proprio questo: con il caldo aumenta anche l'energia potenziale in gioco (aria molto calda ed umida nei bassi strati dell'atmosfera) e soprattutto i contrasti termici vengono particolarmente esaltati creando un mix micidiale per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, alte anche fino a 10/15 km.
Il pericolo maggiore sarebbe, stando ai dati attuali, per le regioni del Nord sia nel corso di Martedì 24 che di Mercoledì 25: le correnti fresche in ingresso potrebbero agire da innesco per la genesi su questi settori di temporali violenti, con elevato rischio di grandinate e locali nubifragi come purtroppo la cronaca recente degli ultimi anni ci insegna. Occhi puntanti, in particolare, sulle pianure di Piemonte, Lombardia e Veneto dove dovrebbero avvenire i maggiori contrasti tra masse d'aria diverse.
Nella seconda parte della settimana, il vortice si muoverà di qualche centinaia di chilometri verso levante quanto basta per portare un po' d'instabilità anche sulla Sardegna e continuando ovviamente a mantenere un contesto di moderata instabilità ancora una volta sulle regioni del Nord e solo a tratti su piccoli fazzoletti territoriali interni del centro.
Vista l'imprevedibilità di questa situazione tuttavia è possibile che nei prossimi giorni le previsioni possano mutare e che i temporali arrivino ad interessare zone diverse o più ampie. Quel che appare certo è che avremo a che fare con un vero e proprio break temporalesco, una tregua dunque, dopo un lungo periodo dominato dall'Anticiclone Africano.