Se da una parte dovremo verosimilmente fare i conti con un caldo fuori stagione, specie su alcuni settori (anche se questo ormai comincia quasi a non fare più notizia), dall'altra vi sono elevate probabilità di formazione di cicloni mediterranei.
Due facce della stessa medaglia che vanno sotto un unico denominatore comune: il cambiamento climatico.
Ma andiamo con ordine cercando di capire meglio cosa aspettarci, analizzando le previsioni stagionali del Centro Europeo e di AccuWeather.
TEMPERATURE. Per il prossimo mese di novembre i principali modelli metereologici continuano a ipotizzare valori termici oltre le medie climatiche di circa +1/1,5°C, in particolare al Centro-Sud e sulle due Isole maggiori. Oltre a dar vita a giornate ancora gradevoli, questo "caldo fuori stagione" si riflette anche sulla temperatura dei mari, che fanno registrare valori di circa 4/5°C oltre le medie di riferimento, dopo un'estate a dir poco bollente.
Tutto ciò potrebbe tradursi in una maggiore energia potenziale in gioco (alti tassi di umidità nei bassi strati dell'atmosfera), ovvero quel carburante necessario per lo sviluppo di temporali particolarmente violenti.
PRECIPITAZIONI. Deriva proprio da qui l'altra faccia della medaglia, ovvero il rischio legato alle ondate di maltempo. A confermarlo ulteriormente sono le ultime proiezioni del Centro Europeo e di AccuWeather, che pongono l'attenzione in particolar modo sull'Italia per il serio rischio di eventi alluvionali.
Nulla di così strano, a dire la verità: novembre risulta infatti sempre più spesso caratterizzato dalla presenza di cicloni mediterranei, ovvero da vaste aree depressionarie che si formano sui nostri mari: queste strutture atmosferiche possono perdurare per diversi giorni, provocando piogge battenti con cumulate di oltre 200/300 litri per metro quadrato in pochissimo tempo e mareggiate lungo le coste più esposte.
Queste saranno le configurazioni da monitorare attentamente in quanto rappresentano un rischio potenziale per molte zone del nostro Paese, come purtroppo anche la storia recente ci insegna.