A
fare il punto della situazione, come riportato anche dal quotidiano Repubblica, è stato uno studio redatto del Position paper "La
qualità dell’aria", che il 12 maggio scorso ha reso pubblico un’analisi in cui ha
messo in primo piano uno dei principali fattori di rischio per la salute dell’uomo,
l’inquinamento ambientale nel nostro Paese.
La situazione in Italia non è
certamente delle migliori e, secondo i dati raccolti nel 2019 dall’Agenzia
Europea dell’Ambiente, l’inquinamento causa ogni anno circa 60 mila morti.
Questo sta a significare che ogni giorno muoiono 165 persone a causa dello
smog.
Sempre il Position paper ha messo in evidenzia le aree maggiormente critiche e tra queste troviamo: il bacino padano, la zona della Valle del Sacco (Lazio) e quella dell’agglomerato di Napoli e Caserta. Inoltre, sempre il bacino padano è considerato come l’area a maggiore rischio sanitario in tutta Europa. Dunque, l’Italia fino ad oggi ha sempre agito con superficialità e non ha fatto il necessario per arginare lo smog cittadino. Tutte le direttive programmate con gli altri Stati europei sono saltate per inattività, tralasciando questo grave problema.
Insomma,
bisogna intervenire immediatamente per fare in modo che venga limitato lo smog.
C’è sicuramente mancanza di consapevolezza da parte di tutti i cittadini e per
questo, sempre il Paper, ha voluto far presente alcune proposte concrete da
prendere in considerazione.
Il primo punto riguarda la limitazione della
circolazione dei veicoli inquinanti, facendo riferimento particolare a quelli a
diesel. Un altro punto altrettanto
importante è quello dell’adozione di incentivi per la copertura e lo stoccaggio
dei liquami degli allevamenti zootecnici e infine, come ultima proposta, c’è
quella della revisione degli incentivi per gli impianti di riscaldamento
civili, allo scopo di promuovere quelli a basso impatto e abolire così quelli molto
inquinanti.