Le ultime proiezioni stagionali del Centro Europeo (ECMWF) propendono per un inizio di inverno contraddistinto da valori termici oltre le medie climatiche di riferimento di circa 1/1,5°C, in particolare sul comparto Nord dell'Europa tra Scandinavia e Russia (la culla del freddo), più in media invece sul bacino del Mediterraneo.
La causa di queste anomalie è da ricercare lontano dal vecchio continente e più precisamente nella zona dell'Oceano Pacifico. Infatti ormai da qualche settimana viene confermata la presenza della Niña.
Questo particolare fenomeno indica, sostanzialmente, un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centrale ed orientale che, di frequente, influenza il clima del nostro Pianeta, con diversi riflessi anche in Europa e in Italia. Come possiamo osservare nella mappa sottostante, l'ultimo rilevamento della temperatura superficiale delle acque dell'Oceano Pacifico (settembre 2021) la indicava inferiore di circa 0,5°C rispetto alla media e nei prossimi mesi la tendenza dovrebbe essere per un ulteriore ribasso (-1,2°C).
E' ipotizzabile che la presenza della Niña possa incrementare l'ingresso di numerose perturbazioni in discesa dall'Atlantico le quali non troverebbero alcun ostacolo da parte di un'alta pressione che potrebbe invece rifugiarsi sul Nord Africa. La prima parte dell'inverno, se ciò venisse confermato, sarebbe piuttosto piovosa sul comparto centro-settentrionale europeo, con effetti anche sulle regioni settentrionali del nostro Paese. Sulle nostre montagne, dunque, la neve non dovrebbe mancare, per la gioia degli amanti degli sport invernali.
Ma attenzione, in caso di irruzioni di aria fredda non è escluso che la neve possa arrivare fin sulle pianure del Nord, come già successo nella scorsa stagione invernale nelle prime settimane del mese di dicembre.