Ci prepariamo dunque a vivere i giorni della MERLA, quelli che per tradizione dovrebbero essere i più freddi dell'anno, con un clima in forte crisi e con la natura letteralmente in tilt.
Questo situazione, caratterizzata da valori termici superiori alla media stagionale è alla base di un'anticipato risveglio della natura su gran parte del Paese. Le mimose, ad esempio, hanno cominciato a fiorire in Liguria, con un anticipo di ben 40 giorni rispetto al normale. Ma non finisce qui:, i campi di grano sono a secco in Molise e in Sicilia sono già numerosi i mandorli sbocciati.
Ad accrescere il livello di preoccupazione si aggiungono anche le previsioni, non certo favorevoli. Per i prossimi giorni, infatti, non si prevedono cambiamenti nella circolazione generale, anzi, tra domenica e l'inizio della prossima settimana, un'area di alta pressione di matrice africana si avvicinerà a l'Italia pronta a provocare un ulteriore aumento delle temperature che renderà ancora più marcato il fenomeno delle fioriture anticipate. Andremo così incontro ad un altro annoso problema, quello dell'eventuale ritorno del freddo (tardivo) il quale potrebbe danneggiare seriamente i raccolti.
Si tratta, purtroppo, di un evento che potrebbe accadere verso il 6-7 di Febbraio. In questo frangente, infatti, le nostre ultime elaborazioni confermano il possibile arrivo di aria molto fredda sull'Italia.
Ma di questo ci occuperemo ovviamente in altra sede.