D'altro canto, il balletto delle proiezioni è ben poco sorprendente, almeno per un paio di motivi: uno, ovviamente riguarda la tempistica della previsione, non proprio a brevissimo termine e dunque pregna di aleatorietà; il secondo, concerne la fase stagionale in cui ci troviamo, tradizionalmente la più dinamica di tutto l'anno, quella che più di tutte si presta a improvvisi ribaltoni, anche nelle previsioni.
Ma dunque, in questo "gioco" di tendenze, quale sarà la giusta direzione? Tutto dipenderà essenzialmente dalla posizione che assumerà quell'anticiclone che ultimamente sta facendo, dobbiamo proprio dirlo, il bello e il cattivo tempo in Europa, ma anche in Italia.
Ed è proprio qui che qualcosa pare muoversi: se fino a ieri, per il periodo conclusivo di aprile, i centri di calcolo propendevano verso un'alta pressione così tanto defilata tra l'Oceano Atlantico settentrionale e il Regno Unito, da favorire ulteriori discese fredde dal Polo Nord, gli ultimi aggiornamenti stanno invece virando verso una maggiore invadenza dell'anticiclone nel cuore del Vecchio Continente.
Ma nel concreto, in cosa si tradurrebbe questa nuova configurazione? Facciamo dunque chiarezza sviluppando una tendenza fino al 1° maggio, proprio sulla base degli ultimi dati a nostra disposizione.
Analizzando il quadro sinottico europeo emerge come nel periodo che va dal 25 aprile e fino alla fine del mese sull'Europa centro-settentrionale potrebbe entrare in azione un anticiclone che lentamente potrebbe riuscire ad interessare anche il Mediterraneo centrale. I primi effetti di questa manovra si tradurrebbero in un addolcimento del clima, con temperature che dunque aumenterebbero gradualmente, fino a tornare su valori quanto meno in media con il periodo. Ciò non significherebbe, tuttavia, una presenza di sole sempre e ovunque. L'alta pressione, infatti, potrebbe non essere così robusto da garantire una totale stabilità del tempo. Per questo motivo sarà lecito attendersi una spiccata instabilità pomeridiana con lo sviluppo di rovesci pomeridiani che dai rilievi potrebbero scendere fin verso le pianure limitrofe.
Dunque il clima potrebbe rabbonirsi, ma niente più. E allora ci si chiede: che fine ha fatto quel tepore primaverile a cui eravamo ormai abituati negli ultimi anni e che anzi ci regalava profumi d'estate ben prima del previsto? O ancora: arriverà il vero caldo?
Volgiamo lo sguardo ancora oltre. Le mappe fino a 40 giorni del Centro Europeo intravedono una maggiore e più decisa ingerenza dell'alta pressione, che favorirebbe appunto un rialzo più cospicuo delle temperature, NON prima dell'inizio del mese di maggio, quando sono attesi scarti rispetto alle medie di riferimento nell'ordine di circa +1,5°C, un po' su tutta l'Italia.
Dunque, a grandi linee, dopo un aprile caratterizzato da tante piogge e da un clima instabile, solo a maggio potremo assaporare i primi tepori estivi.
Si attendono, ovviamente, conferme.