Meteo: FEBBRAIO, gli Ultimi aggiornamenti lasciano a Bocca Aperta. I Rischi per l'Italia


Meteo: FEBBRAIO, gli Ultimi aggiornamenti lasciano a Bocca Aperta. I Rischi per l'Italia

Stratwarming: riscaldamento anomalo e improvviso della stratosfera sopra il Polo Nord

Stratwarming: riscaldamento anomalo e improvviso della stratosfera sopra il Polo Nord
Nella prima parte di stagione invernale il grande freddo è stato spesso latitante con l'Italia strattonata da (rari) impulsi artici in discesa dalle latitudini più settentrionali del Vecchio Continente e importanti rimonte anticicloniche, sia di origine oceanica, sia di provenienza africana. Ricorderete, per esempio, il "gigante anticiclone" che proprio tra Natale e Capodanno ci ha tenuto compagnia con sole e temperature ben oltre le medie climatiche specie al Centro-Sud e su tutto l'arco alpino.

Segno anche dei cambiamenti climatici in atto che vedono un continuo e inesorabile aumento delle temperature in tutte le stagioni; possiamo parlare, senza sembrare esagerati, di un inverno flop fino a questo momento; ma ciò non significa che la stagione sia già terminata!
Gli ultimi sorprendenti aggiornamenti che ci lasciano a bocca aperta, sul lungo periodo ipotizzano infatti una seconda parte d'inverno più movimentata con rischi anche per il nostro Paese. E la cosa non sarebbe per nulla eccezionale, anzi: febbraio ha infatti spesso riservato delle sorprese dal punto di vista meteo, addirittura con irruzioni gelide e con la neve che sono passate alla storia (basti ricordare il 1929 e il 1956). E negli ultimi anni l'inverno tende ad alzare la voce più al suo tramontare rispetto a inizio stagione.

Dal punto di vista climatico la seconda metà dell'inverno vive spesso di estremi a causa soprattutto della definitiva rottura del Vortice Polare con masse d'aria gelida che viaggiano a spasso per l'Europa. Ma cosa scatena questi eventi? La risposta va ricercata alle alte latitudini polari: come possiamo vedere dalla mappa sottostante, in questi giorni si sta scatenando un anomalo stratwarming sopra al Polo Nord. Con questo termine, in meteorologia, si fa riferimento a un intenso riscaldamento della stratosfera terrestre, proprio sopra la regione artica, nell'ordine anche di 40°C nel giro di pochissimi giorni.

Tale riscaldamento, una volta attivatosi, tende gradualmente a espandersi in direzione dell'alta troposfera, con ripercussioni sul Vortice Polare nell'arco circa di 2/4 settimane: il settore troposferico immediatamente inferiore, infatti, viene costretto a deformarsi (in termine tecnico si parla di "dislocazione del vortice polare") o a suddividersi in 2-3 minimi depressionari distinti ("split" del vortice polare), i quali poi viaggiano, almeno in parte, in direzione delle medie latitudini, provocando ondate di freddo fin sull'Europa e quindi pure sull'Italia.

Ultimi aggiornamenti per febbraio - Dallo studio di alcuni indici atmosferici e delle carte meteo sul lungo periodo l'ipotesi più gettonata va nella direzione di una suddivisione in più porzioni del Vortice Polare verso il mese di febbraio, con la possibilità di poderosi scambi meridiani (ovvero correnti fredde che scendono da Nord verso Sud).
Le proiezioni del Centro Europeo iniziano a fiutare movimenti interessanti a scala emisferica, con una possibile irruzione verso l'Europa centrale (e successivamente verso l'Italia,) di una poderosa massa d'aria gelida di origine artica. Già sul finire di gennaio tra la Penisola Scandinava e la Russia potrebbe formarsi un "lago gelido", con valori di circa -20°C, pronto a riversarsi verso il cuore del Vecchio Continente. Vedremo poi se effettivamente esso riuscirà a sfondare fin verso tutta l'Italia o se verranno coinvolte solamente alcune regioni.
Se ciò venisse confermato, potremo avere a che fare con un periodo caratterizzato da temperature diffusamente sotto la media e pure dalla possibilità di nevicate fino a quote molto basse, un po' come già avvenuto anche nel recente passato: 1991, 2012, 2018, solo per fare qualche esempio.

Essendo previsioni a medio e lungo termine occorre naturalmente ricordare che si tratta solamente di una visione generale sul tempo atteso e non di una previsione dettagliata per la singola località.

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