Prosegue il periodo turbolento sopra al Circolo Polare Artico in questo particolare inverno; come possiamo vedere dalla mappa sottostante in questi giorni si sta scatenando uno stratwarming sopra al Polo Nord: con questo termine, in meteorologia, si fa riferimento a un anomalo e intenso riscaldamento della stratosfera terrestre, proprio sopra la regione artica, nell'ordine anche di 50/60°C nel giro di pochissimi giorni. Tale riscaldamento, una volta attivatosi, tende gradualmente ad espandersi verso l'alta troposfera, con ripercussioni sul Vortice Polare nell'arco circa di 2-4 settimane: il settore troposferico immediatamente inferiore, infatti, viene costretto a deformarsi (dislocazione del vortice polare) o addirittura a suddividersi in 2-3 minimi distinti (SPLIT del vortice polare), i quali poi viaggiano in parte verso le medie latitudini, provocando ondate di freddo fin nel cuore del Vecchio Continente e quindi anche sul nostro Paese. Anche dal punto di vista climatologico è già capitato diverse volte che proprio nel mese di febbraio poderose ondate di gelo riuscissero a conquistare l'Europa e l'Italia come ad esempio nel 1929, 1956, 1991, 2012 e 2018.
AGGIORNAMENTO - Mancano ancora diversi giorni, ma le grandi manovre a scala emisferica sono già iniziate e potrebbero gettare le basi per un mese di febbraio molto interessante. La nostra attenzione si concentra in particolare su due figure chiave: l'anticiclone russo siberiano da una parte e la possibile interazione con le correnti atlantiche dall'altra. La prima figura è prevista in gran spolvero con valori fin sotto i -25°C tra Penisola Scandinava e le sconfinate steppe russe. Ebbene complice la rottura del vortice polare una parte di questo lago gelido potrebbe fluire verso l'Europa occidentale investendo poi anche l'Italia. Da valutare poi la formazione di vortici ciclonici in un mix potenzialmente esplosivo già all'inizio di febbraio. Per i dettagli occorre aspettare ancora qualche giorno.. avremo modo di riparlarne.