Ma cosa sta succedendo in questa pazza stagione estiva? Ve lo spieghiamo subito analizzando nel dettaglio i motivi che portano a questi eventi meteo estremi.
Le cause vanno ricercate nel particolare assetto sinottico che più volte ha contraddistinto lo scacchiere europeo: da una parte abbiamo un flusso di correnti atlantiche piuttosto vivace, in grado di pilotare vortici ciclonici, ricolmi di aria fresca e instabile, verso il cuore del continente, alle basse latitudini invece domina il famigerato anticiclone africano che continua ad inviare vampate molto calde e umide sul bacino del Mediterraneo. In particolare le regioni del Nord si sono trovate in una sorta di "zona di confluenza" in cui interagiscono queste importanti figure meteorologiche. Proprio in questa "terra di nessuno" avvengono i contrasti maggiori e più pericolosi: con tutto questo calore in eccesso aumenta anche il rischio di eventi meteo estremi come nubifragi e le spaventose grandinate delle ultime settimane. Qualcosa a livello climatico è cambiato e per questo motivo ci troviamo ad affrontare la furia della natura.
Infatti secondo un recente studio che ha preso in esame i dati sull'evoluzione climatica nel sud Europa, inglobando quindi anche il bacino del Mediterraneo, è emerso che, dal 1979 ad oggi è aumentata l'energia in gioco (CAPE in termine tecnico: Convective Available Potential Energy, cioè Energia potenziale convettiva disponibile). Le cause di questo incremento vanno ricercate nella sempre più costante presenza dell'anticiclone africano che determina un aumento delle temperature medie e di conseguenza anche una maggior evaporazione dell'acqua del mare, che poi si traduce in carburante per eventi estremi. Il tutto provoca un aumento delle precipitazioni convettive, del numero di ore con temporali e del numero di ore con temporali violenti (grandine grossa). Insomma, ecco servito uno degli effetti del cambiamento climatico in atto. Due lati della stessa medaglia: all'aumentare del caldo, aumenta il rischio di temporali violenti come è capitato a Milano, a Parma e in Piemonte.
Purtroppo, oltre alle precipitazioni, a far notizia sono stati gli incendi specie al Centro Sud e sulle due Isole Maggiori, spesso di origine dolosa, favorite dalle estreme condizioni di caldo rovente e secco: drammatiche sono le immagini degli ultimi giorni di Pescara e Palermo.
Cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane di agosto? Già nel corso dei prossimi giorni l'ingresso a più riprese di aria fresca in quota determinerà un forte peggioramento delle condizioni meteo, soprattutto al Nord, con il rischio concreto di nubifragi e grandinate. Discorso diverso, invece sul resto del Paese dove il famigerato anticiclone africano non ha alcuna intenzione di arretrare ed anzi continua ad inviare vampate molto calde e umide sul bacino del Mediterraneo. In parole povere ci troveremo con un'Italia spaccata letteralmente in due dal punto di vista meteorologico, sulla falsariga di quanto abbiamo già vista nella prima parte di stagione.