Prima si chiamavano Previsioni del Tempo, "Che tempo fa" era la rubrica condotta dal famoso Bernacca, poi da Baroni e Caroselli su Raiuno, a cui le TV commerciali hanno presto contrapposto il “METEO”, parola dalle più nobili origine grece e latine. Oggi di quel "Che Tempo fa" non rimane un gran che, sì perché le Previsioni del Tempo non si seguono ormai più in TV, ma su internet e sulle Appnei nostri Smartphone.
Oggi, a torto o a ragione, il meteo è diventato un'informazione di prima necessità, a cui affidiamo tutto, dalla pianificazione del weekend, alle ferie, dal lavoro allo sport, pretendendo da questo o da quel sito web, da questa o da quella app, veramente l'impossibile, dall'orario della singola nuvola alla grandezza della singola goccia di pioggia fino allo spessore del singolo fiocco di neve, imponendo ai meteorologi improbabili acrobazie.
Ma così, in un delirio informativo, la nostra vita si è snaturata da quella naturale semplicità dell'incertezza, in cui la sorpresa ci rendeva sicuramente più vivi, più felici.