Chi ha il piacere e la fortuna di ricordare Bernacca, poi Baroni e Caroselli su Raiuno, potrà apprezzare quanta strada sia stata fatta in questa materia, infatti se fino agli anni ‘80 prevedere l’indomani era troppo spesso un’ardua impresa, dopo l’avvento dei supercomputer l’affidabilità è cresciuta esponenzialmente e le previsioni ad una settimana sono divenute realtà; ma è la modalità di fruizione ovvero il mezzo di comunicazione che ha subito la più radicale trasformazione che oggi possiamo a ragione definire rivoluzione.
Oggi le Previsioni del Tempo o Meteo che dir si voglia non si seguono più in TV, ma su internet e sulle App nei nostri Smartphone, a cui affidiamo tutto, persino l’impossibile investendo il nostro amato cellulare di superpoteri, iper capacità decisionali, protesi del nostro cervello nella pianificazione del weekend, delle ferie e delle vacanze, del lavoro e dello sport, e persino dell'organizzazione di una festa all’aperto, del matrimonio o della più banale ma non meno importante asciugatura dei panni stesi, pretendendo da questo o da quel sito web, da questa o da quella app, veramente l'inimmaginabile, dall'orario della singola nuvoletta di fantozziana memoria alla grandezza della singola goccia di pioggia o del chicco di grandine fino allo spessore del singolo fiocco di neve, imponendo ai meteorologi improbabili acrobazie, nella maggior parte fallaci; ma questo forse non importa, importa sapere solo quando farà freddo, quanti cm e quando nevicherà sul nostro paese, città o strada, se arriverà il Burian, se arriveranno i 40 gradi e a che ora, se grandinerà sulla nostra automobile.
Ma così, in un delirio informativo spesso dettato da egoistiche esigenze, la nostra vita si è snaturata da quella naturale semplicità dell'incertezza, in cui era soprattutto la sorpresa a renderci più vivi, più felici.