Ad accendere la miccia sarà verosimilmente essere un'improvvisa irruzione di aria in discesa direttamente dal Polo Nord con effetti diretti anche sull'Italia.
Facciamo il punto della situazione analizzando gli ultimi aggiornamenti sul medio e lungo periodo.
COLPO DI CODA DELL'INVERNO - Al momento si tratta di un'ipotesi che non è ancora tramontata anzi: nel periodo compreso tra la metà del mese di marzo e l'inizio della primavera astronomica (quest'anno l'equinozio cadrà sabato 20 marzo) l'Europa potrebbe essere catapultata indietro di un mese e dover far i conti con freddo e nevicate. Molto dipenderà dal posizionamento dell'alta pressione delle Azzorre che con il suo movimento verso Nord Est, puntando le Isole Britanniche e la Scandinavia, innescherebbe con moto retrogrado (da est verso ovest) una colata gelida dalle caratteristiche prettamente invernali. Se tale proiezione dovesse essere confermata, ci attendiamo una fase molto dinamica, favorevole al maltempo, con un surplus di piogge e con il ritorno della neve fino a quote relativamente basse per il periodo.
Attenzione poi all'aspetto cui accennavamo poco sopra: i forti temporali, che potranno anche essere accompagnati da grandine, che rappresentano una caratteristica dell'evolversi della stagione primaverile. La causa principale è da ricercare proprio nei repentini e forti contrasti che si vengono a creare tra gli ultimi affondi freddi in discesa dalle alte latitudini (come quello ipotizzato dall'ultimo aggiornamento dei modelli) e i primi caldi in risalita da Sud. Tutti ingredienti necessari per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, specie durante le ore pomeridiane (le più calde) e in particolare sulle zone montuose, ma in estensione spesso anche alle pianure adiacenti.
Vi daremo prontamente aggiornamenti sull'evoluzione di queste proiezioni, ad oggi particolarmente interessanti.