Negli ultimi giorni l'atmosfera ha dato evidenti segnali di cambiamento, orientandosi gradualmente verso un contesto sicuramente più stabile, ma soprattutto molto più caldo rispetto alle ultime settimane. L'alta pressione nord africana, con una componente oceanica, sta macinando chilometri su chilometri verso l'area mediterranea, facendo così sentire la sua stabile e calda influenza anche sull'Italia.
E questo è solo l'inizio di quanto accadrà nei prossimi giorni in quanto proprio l'anticiclone nord africano è destinato a diventare il protagonista indiscusso sullo scenario meteo-climatico, raggiungendo l'apice proprio a cavallo del prossimo weekend.
Il gran caldo sarà dunque la principale insidia già da sabato 19.
Non sempre infatti una giornata di sole è indice di benessere. Le temperature saliranno fino a toccare punte praticamente da record, come ad esempio in Sardegna, dove la colonnina di mercurio nelle aree più interne dell'isola potrebbe superare addirittura la soglia dei 40°C!
Ma farà molto caldo anche altrove e a renderlo maggiormente insidioso ci penseranno elevati tassi di umidità che interesseranno, in particolare, la Val Padana e le aree più interne del Centro: su questi settori, l'aria si farà sempre più pesante creando non pochi problemi a chi vorrà godersi il bel tempo all'aria aperta. La presenza di un'alta percentuale di umidità, caratteristica dell'alta pressione africana, sarà infatti alla base di un deciso aumento dell'indice di calore (temperatura realmente percepita) e del disagio bio-climatico che non si limiterà a creare disagi solo di giorno, ma lo farà anche e soprattutto durante la notte.
Ma c'è una seconda insidia in agguato: quella rappresentata dai temporali di calore che, non è una novità, si svilupperanno nelle ore più calde della giornata, specie nel pomeriggio, penalizzando soprattutto i rilievi alpini, prealpini, ma anche alcuni tratti della dorsale appenninica.
Uno scenario abbastanza normale per questa stagione: da segnalare comunque una maggiore ingerenza di fenomeni temporaleschi nella giornata di domenica 20 dapprima sulle Alpi occidentali, in estensione poi anche alle vicine pianure di Piemonte e Lombardia.