Ci avvieremo così verso ottobre e la domanda che ci si pone è la seguente: cosa ci riserveranno il prossimo mese e poi quello successivo?
Gli ultimi dati a nostra disposizione ci confermano che ottobre potrebbe essere il mese delle PIOGGE. L'autunno 2019 dovrebbe infatti entrare nel vivo, spalancando la porta a una serie di perturbazioni
atlantiche, in grado di apportare maltempo a
ripetizione sul Mediterraneo e dunque anche sull'Italia. Non escludiamo, tuttavia, prima di entrare in questa fase perturbata, una piccola tregua, con tempo più stabile e soleggiato, anche con clima mite: la tipica OTTOBRATA.
Successivamente l'arrivo di aria instabile, umida e più
fresca dall'Oceano Atlantico porrà le basi per eventi estremi con
caratteristiche quasi “tropicali”. La causa che lascia
presagire ciò è la temperatura superficiale delle acque che bagnano
i nostri territori, ancora molto alte. Pertanto, il transito di
aria fresca su quella calda marina darà vita ad intensi sistemi
perturbati che potrebbero evolvere in veri e propri CICLONI
MEDITERRANEI. Resta elevato quindi il rischio di vivere fenomeni
intensi, anche con potenziale pericolo alluvionale su alcune zone d'Italia, come
ad esempio il Nordovest.
Dal punto di vista termico non subiremo
grandi scossoni. Saremo nella norma, con temporanei sopra-media
specie al Sud.
E novembre? Continuerà sulla falsa riga di ottobre? Inizialmente sì. L'avvio dell'ultimo mese dell'autunno meteorologico vedrebbe infatti ancora condizioni instabili, con venti più freschi da Nord. Seguirà con molta probabilità
una pausa anticiclonica che ci regalerà l'Estate di San Martino,
interrotta poi da altro maltempo per l'arrivo di perturbazioni dai quadranti occidentali.
Le vere novità potrebbero verificarsi verso la fine del mese, quando ci aspettiamo un vero e
proprio colpo di scena. L'inverno potrebbe bussare alle
porte dell'Italia con la prima vera e propria irruzione fredda che
potrebbe anche determinare nevicate a bassa quota al Nord,
eccezionalmente in pianura sui settori nord-occidentali del Paese.
Ovviamente, vista la distanza temporale, si tratta solamente di una tendenza meteorologica, basate sulle elaborazioni dei modelli a lunghissimo termine, ma anche sui dati statistici stagionali. Non si tratta dunque di previsioni utili per la pianificazione di eventi della vita quotidiana.