Tante le conseguenze: il cambiamento climatico non si limita infatti a far innalzare le temperature in tutto il mondo, ma innesca processi di desertificazione, aumenta l’acidità degli oceani e può rendere più violenti fenomeni atmosferici come uragani e tempeste. Una conseguenza forse meno conosciuta riguarda gli effetti di questi cambiamenti sugli animali, estremamente sensibili all'innalzamento delle temperature: sono almeno nove le specie che rischiano di estinguersi se non ci sarà un'inversione di rotta per le condizioni di salute del pianeta Terra. Il nostro Mar Mediterraneo è sempre più caldo e salato, dal 2005 la temperatura e la salinità sono aumentate a velocità doppia rispetto al XX secolo. Il WWF, a tal proposito, lancia notizie allarmanti: si tratta di un ecosistema particolarmente sensibile ai cambiamenti e senza una decisa diminuzione delle emissioni di gas serra la metà della biodiversità andrà persa.
Le specie maggiormente a rischio sono le tartarughe marine, i cetacei, gli storioni e i tonni. Ognuno di noi può svolgere un ruolo cruciale nella lotta al cambiamento climatico, per esempio limitando gli sprechi e prediligendo le fonti rinnovabili. Anche la meteorologia da questo punto di vista può dare il suo significativo contributo: spingendosi sempre più in là con le previsioni supportate dai modelli internazionali è possibile infatti prevedere le ondate di freddo anomalo, o al contrario quelle di gran caldo. Nei mesi scorsi abbiamo ampiamente discusso dell'incidenza dello strat-warming, il riscaldamento anomalo della stratosfera terrestre. Giocare quindi d'anticipo può fare la differenza per salvaguardare la fauna del nostro pianeta.