Cerchiamo di capirne di più analizzando le proiezioni ufficiali, soprattutto per farci un'idea di quante siano le probabilità di un colpo di coda gelido proprio sul nascere della nuova stagione, cosa che peraltro non è per nulla rara.
Secondo le statistiche climatiche e storiche del nostro Paese, infatti, capita spesso che il mese di marzo riservi sorprese gelide a causa di possenti scambi meridiani, ovvero di correnti che dal Circolo Polare Artico raggiungono il bacino del Mediterraneo, con movimento Nord-Sud.
Ed è proprio quello che i modelli stanno iniziando in queste ore a fiutare per la prima settimana della primavera meteorologica (periodo 1/7 marzo) quando una massa d'aria gelida, attualmente localizzata tra la Penisola Scandinava e la Russia, potrebbe riversarsi fin sul cuore del Vecchio Continente. in concreto, ciò significherebbe gelo in rotta verso l'Europa centrale e meridionale con conseguenze fredde anche per l'Italia (temperature sotto la media climatica di riferimento).
Attenzione perché questo tipo di dinamiche atmosferiche potrebbe riportarci l'inverno, quello vero, quello crudo, quello capace di far nevicare a bassissima quota, se non addirittura in pianura, come già accaduto più di qualche volta in passato (a titolo di esempio, molti di voi ricorderanno, nel 2018, la nevicata che interessò gran parte della pianura padano-veneta, da Torino, a Milano, a Bologna e fino a Venezia e che imbiancò pure le coste liguri e la Toscana settentrionale, con fiocchi che giunsero fino a Pisa e a Firenze).
Trattandosi di una proiezione sul lungo periodo ricordiamo sempre che non è possibile scendere nei dettagli e capire esattamente dove si formeranno i minimi depressionari e quindi le precipitazioni.
Detto questo, sembra profilarsi un periodo molto movimentato, con il Generale Inverno pronto a giocare le sue ultime carte prima di cedere il passo alla Primavera.