La causa scatenante fu un violento terremoto di magnitudo pari a 9.1 della scala Richter, il terzo più violento della storia, dopo quello cileno del 1960 e quello che colpì l'Alaska quattro anni dopo. Esso ebbe origine verso le 8 del mattino (ora locale) e si produsse a circa 10 km di profondità. Tuttavia, il maremoto impiegò tempi diversi per raggiungere i vari paesi bagnati dall'Oceano Indiano, dato che che la velocità di propagazione dell'onda anomala è funzione crescente della profondità del mare: in mare aperto essa è massima, mentre presso la costa è minima.
Dopo circa 15/20 minuti il maremoto aveva già raggiunto il nord dell'Isola di Sumatra, dopo un'ora e mezza la Thailandia e dopo due ore le coste dell'India e dello Sri Lanka. In tutto le vittime furono quasi 290 mila (tra cui 40 italiani in vacanza per le festività di Natale in Thailandia e Sri Lanka), anche se un bilancio definitivo non potrà mai essere dato, a causa dell'enorme dimensione del fenomeno.
Tra i numerosi atti di eroismo possiamo ricordare quello di una bambina che, ricordandosi di quanto appreso dalla maestra durante le lezioni scolastiche sulle onde anomale provocate dai maremoti, riuscì a mettere in salvo la propria famiglia, dopo aver capito che il mare si stava ritirando a causa dell'imminente tsunami.
La grave perdita di vite umane fu determinata sia direttamente dal terremoto, sia dalle terribili onde anomale che raggiunsero anche un'altezza di 15 metri!