Long Covid: è appena arrivata una scoperta da uno Studio che svela la possibile causa; i dettagli


Long Covid: è appena arrivata una scoperta da uno Studio che svela la possibile causa; i dettagli

Gli effetti del Long Covid

Gli effetti del Long Covid
Sono passati tre anni dalla scoperta del Covid ma ancora oggi è oggetto di studio in tutto il mondo. E a tal proposito gli studi di questi ultimi mesi si concentrano sul Long Covid, la misteriosa e debilitante sindrome i cui effetti persistono anche dopo la prima infezione da Covid-19.

Per i milioni di persone che ne sono afflitte la situazione è rimasta pressoché invariata. All'interno della comunità scientifica, oggi si sta finalmente formando un consenso su cosa sia il long Covid. Più che un singolo disturbo, è probabile che si tratti di un insieme di malattie, e questo significa che presumibilmente non ci sarà una terapia valida per tutti i casi.

La causa che scatena la sindrome, come specificato da SkyTg24, varia da persona a persona. Secondo una teoria, in un soggetto il long Covid potrebbe essere causato dalla rivolta del sistema immunitario, che inizia ad attaccare il corpo (un fenomeno chiamato autoimmunità). O forse dei frammenti del virus sono rimaste in circolazione nell'organismo molto tempo dopo l'infezione iniziale, portando il sistema immunitario acceso fino all'esaurimento. Un'altra tesi sostiene che il Covid-19 causi danni duraturi a determinati organi o tessuti. O ancora, è possibile che il contagio risveglia virus "dormienti" che il corpo ha incontrato in passato, come il virus di Epstein-Barr, che causa la mononucleosi.

Questo insieme di sintomi però rende molto più complicato progettare studi clinici. Non tutte le persone manifestano la totalità dei sintomi, che possono variare anche per gravità e durata. Inoltre, non c'è consenso sulla definizione di long Covid, afferma Steven Deeks, medico e specialista in malattie infettive presso l'Università della California di San Francisco: "Non c'è un biomarcatore magico, non c'è una radiografia, non c'è un test". Per questo motivo, capire quali soggetti inserire in uno studio clinico è difficile. Al momento, le diagnosi funzionano per esclusione, ovvero stabilendo cioè che i sintomi non possano essere spiegati da nessun'altra causa.

Altri ricerche in corso si focalizzano su meccanismi alternativi. Alcuni ricercatori stanno studiando il naltrexone a basso dosaggio, un farmaco normalmente usato per la dipendenza da oppioidi, che potrebbe rivelarsi efficace anche contro il long Covid ostacolando l'infiammazione nel corpo dei pazienti. Nel Regno Unito, uno studio chiamato Stimulate-Icp sta esplorando l'uso di un anticoagulante chiamato Rivaroxaban per trattare i micro-coaguli nel sangue, che secondo alcuni causerebbero il long Covid bloccando l'apporto di ossigeno ai tessuti dell'organismo.