Il governo ha deciso che un tampone negativo antigenico o molecolare sarà sufficiente a sbloccare il nuovo Green Pass valido per 6 mesi dall'infezione. Non sarà dunque più necessario il certificato di guarigione e quindi l'intervento del medico di base: basterà l’esito negativo di un test.
Al momento della certificazione della positività, infatti, il Green Pass viene automaticamente sospeso e la persona positiva informata attraverso un'e-mail o un sms.
Il problema è che la procedura per lo sblocco dell’eventuale Green
Pass ancora valido legato alla vaccinazione e per l’emissione del nuovo certificato legato alla guarigione
non era finora immediata: serviva, appunto, il passaggio dal medico di
base, che sulla base del test negativo emetteva il documento di
guarigione e provvedeva alla notifica sulla piattaforma nazionale.
Solo
dopo questo passaggio tramite l'applicazione Io, o gli altri canali
disponibili, era possibile scaricare il nuovo certificato verde.
Per questo, in vista dell’obbligo che scatterà il 10 gennaio, come riportato anche dal quotidiano Repubblica, l’esecutivo ha semplificato la procedura. Precisando che il tampone negativo cartaceo che provi un esame effettuato ovviamente secondo le tempistiche previste è valido ai fini della certificazione di guarigione.
Il Ministero alla Salute, con Sogei, la società ICT controllata dal ministero dell’Economia, ha liberato così i medici di base dalla pressione di centinaia di pazienti al giorno che spingevano per la legittima emissione del nuovo Green Pass
e per la produzione di un ulteriore documento, di fatto annullando un
passaggio almeno per la procedura immediata.
Alla
fine di ogni giornata il sistema farà poi il controllo dei negativi e
invierà a tutti il certificato digitale di avvenuta guarigione. Il nuovo
Green Pass dovrebbe essere sufficiente anche ai medici del lavoro nel
caso di rientro in ufficio, anche se i responsabili potrebbero comunque
richiedere il documento di Asl o medico di famiglia che attesti la
guarigione.