Come riportato dal quotidiano La Stampa, le analisi del rapporto si riferiscono ai dati di tre rilevazioni: la prima (15 mila persone coinvolte) è basata su interviste quotidiane dal 6 aprile al 7 luglio 2020. La seconda (3 mila coinvolti), su interviste nel periodo natalizio, cioè dal 21 al 31 dicembre 2020. La terza rilevazione (8.213), su sondaggi quotidiani dal 17 marzo al 16 giugno 2021.
A giugno i favorevoli al vaccino risultavano l′85%, mentre i contrari erano circa il 5%, i poco disponibili circa il 6%: "In realtà, i veramente contrari al vaccino, che poi sono quelli che in genere sono avversi a tutte le vaccinazioni come risulta da altri studi, sono una percentuale bassa, parliamo del 3%. Sono gli scettici ad essere di più", ha commentato Cristiano Vezzoni, co-autore dello studio.
Oggi più del 50% degli italiani è a favore dell’obbligatorietà del vaccino. I più propensi a farlo sono gli anziani con più di 65 anni e i giovani nella fascia 18-24. E' ovvio che la principale preoccupazione degli scettici riguarda gli effetti collaterali.
I favorevoli all’obbligo vaccinale hanno visto una crescita di 10 punti percentuali fra dicembre a giugno (40% contro 50%) . Tuttavia la differenza tra i propensi a vaccinarsi e i favorevoli all’obbligo è di circa 35 punti (85% contro 50%):"Una discrepanza che dal punto di vista sociologico si spiega col fatto che la scelta di vaccinarsi viene considerata, ed è, cosa differente dall’obbligare altri a farlo. La differenza è dovuta a considerazioni sulle libertà personali", ha concluso Vizzoni.