Sulla base di queste cifre, l'Agenzia Europea del Farmaco, attraverso il Comitato per la sicurezza (Prac) è arrivata alla conclusione che, come riportato anche da Repubblica, dopo la vaccinazione con i vaccini a Rna messaggero si possono osservare casi molto rari di queste condizioni cardiache, raccomandando di inserire l'infiammazione del miocardio (il tessuto muscolare cardiaco) e del pericardio (la membrana che ricopre il cuore) tra i nuovi effetti indesiderati.
E quindi si arriva al giusto compromesso e alla conclusione che vaccinare i giovanissimi ha sicuramente dei risvolti positivi, tra cui la diminuzione della trasmissione del virus tra adolescenti e adulti vulnerabili e la riduzione del rischio di contrarre la malattia in forma grave (rischio, il secondo, quasi inesistente in soggetti sani). Sul piatto della bilancia bisogna mettere anche i rischi di una sindrome post-covid, ancora poco studiati ma che devono essere presi in considerazione: secondo uno studio pubblicato su The Lancet, tra l'8% e il 50% dei minorenni contagiati ha riscontrato sintomi a lungo termine anche dopo la fine della malattia, come spossatezza, tosse o infiammazione.