Covid: ci sarà una sesta ondata nonostante l'estate? Portogallo travolto, vediamo i rischi per l'Italia


Covid: ci sarà una sesta ondata nonostante l'estate? Portogallo travolto, vediamo i rischi per l'Italia

Boom di casi anche in Germania

Ci sarà una sesta ondata nonostante l'estate?

Ci sarà una sesta ondata nonostante l'estate?
Se in molti hanno già dimenticato la parola coronavirus, i dati ci fanno tornare alle realtà, con i piedi per terra e ci mostrano come, negli ultimi giorni, ci sia una pesante recrudescenza dei contagi soprattutto in Portogallo e Germania che lasciano presagire l'arrivo di una sesta ondata di contagi nel cuore dell'estate.

Insomma, il covid preoccupa ancora e non dobbiamo sottovalutarlo. Questo aumento, come riportato da Repubblica, è da attribuire alla sesta ondata dell’epidemia, spinta proprio dalla nuova sottovariante Omicron 5, caratterizzata da un alto tasso di trasmissibilità e immunoevasione, ovvero la capacità di eludere l’immunità di vaccino e guarigione a causa di almeno due mutazioni, che le consentono di legarsi alle cellule umane in maniera più efficace. In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, al 3 maggio la sottovariante BA.5 costituiva lo 0,4% del virus SarsCoV2 in circolazione. Per ora.

Il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha fatto il punto: "La variante Omicron 5 ha caratteristiche di maggiore diffusività, molto di più rispetto a tutte le altre: più contagiosa, ma meno grave. Per noi potrebbe diventare un problema in autunno, più che in estate. Sperando che l’ondata non arrivi prima. Se si tira fino a settembre si dovrebbe poter contare su una vaccinazione più efficace".

Sulla nuova versione del Covid che imperversa in Portogallo si era espresso anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova: "Io non credo che Omicron 5 comprometterà l’estate. E’ chiaro che la super circolazione che avverrà in estate in Europa ci porterà nel prossimo autunno ad avere Omicron 4 e 5 che saranno predominanti e quindi dovremo tutti insieme sperare che i risultati che arriveranno tra qualche settimana sui vaccini orientati a queste varianti funzionino. Così ad ottobre ci vaccineremo. Ma non credo che alla fine sarà un grande problema: i casi decritti ad oggi di Omicron 4 e 5 sono sempre meno gravi e aggressivi, con un durata dei ricoveri inferiore, rispetto alle altre varianti di Omicron".

Insomma, i rischi per l'Italia ci sono perché il covid non è affatto sparito. I medici di famiglia continuano a seguire e, soprattutto, a monitorare i pazienti. Ogni medico ha tra le 15 e le 20 persone positive alla settimana, da seguire per le procedure di isolamento e quello che ne consegue. Sono nella maggioranza, fortunatamente, casi lievi. Difatti si è molto allargata la diffusione del tampone fatto a casa, questo probabilmente anche per problemi economici, visto che l’offerta dei tamponi non è gratuita.