Tuttsvia, i dati delle ultimissime ore, fanno sperare alcune regioni, tra cui le popolatissime Lombardia e Lazio, di poter tornare in arancione, magari già dal prossimo monitoraggio e dunque prima di Pasqua.
Attenzione, si tratta solamente di un'ipotesi, ma se i dati, attesi per venerdì 26 marzo, fossero davvero buoni e fotografassero (come si spera) i sacrifici fatti dai lombardi e laziali con chiusure e limitazioni, da lunedì 29 marzo fino a venerdì 2 aprile si aprirebbe uno spiraglio per tante categorie attualmente penalizzate da chiusure e limitazioni.
Possibilista sul ritorno alla zona arancione è soprattutto il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana: "Non anticipo niente, posso dire che vedo qualche leggero miglioramento. Credo che dovremo aspettare quello che succederà. Mi auguro che i dati saranno buoni, che ci sia la possibilità passare all'arancione anche per dare un po' di respiro". Il governatore ha colto poi l'occasione per ribadire ancora una volta che i parametri vanno rivisti: "Il parametro dell'RT ad esempio, si riferisce a dati vecchi, di due settimane precedenti". Particolare non da poco se si considera che l'eventuale parentesi in zona arancione si gioca tutta sul filo dei numeri e dei tempi tecnici: per un eventuale cambio di colore devono infatti passare due settimane. Determinante sarà dunque il monitoraggio dell'Istituto superiore della sanità, previsto venerdì 26.
La stessa sorte, come riportaqto anche dal quotidiano Corriere della Sera, potrebbe capitare al Lazio. L'indice Rt, attualmente, è pari a 1.31, secondo l'ultimo rilevamento dell'Istituto Superiore di Sanità (la settimana precedente era a 0.98). Secondo i dati del monitoraggio, inoltre, la classificazione complessiva del rischio nel Lazio è elevata, in quanto ci sono "molteplici allerte di resilienza". Nello specifico è in crescita il rapporto tra casi positivi e tamponi effettuati ed è in diminuzione la percentuale di indagini di tracciamento dei casi che vengono effettuate dalle ASL. Tuttavia, ci sono anche alcuni parametri che restano stabilmente sotto la soglia di sicurezza. Uno è il tasso di incidenza: nella settimana di riferimento delle tabelle dell'Iss (1-7 marzo) era pari a 171 e attualmente sarebbe intorno a 183.
Per fare un confronto con altre regioni, in Emilia Romagna il tasso di incidenza è superiore a 400 e in Lombardia è superiore a 300. Sotto soglia critica anche i posti letto occupati nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva: nel Lazio, il tasso (in crescita negli ultimi giorni) è pari al 29% (terapie intensive) e al 34% (area non critica) con le soglie critiche fissate rispettivamente al 30 e al 40 per cento. Per questo non è escluso un passaggio della regione in zona arancione dal 29 marzo.