La colpa dell’elevato tasso di mortalità prodotto
dal COVID-19 è da attribuire alle leggerissime misure di restrizione (per la verità quasi
nulle) adottate dal governo svedese.
Walter Ricciardi, consulente del nostro Ministro
della Salute Speranza per l’emergenza Coronavirus, ha parlato del caso. "Vale per tutto
il mondo", ha spiegato il membro dell’esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità. "Avevamo detto che la Svezia avrebbe pagato cara la scelta di non fare
il lockdown e a distanza di tempo, oggi, vediamo che il tasso di mortalità
italiano nell’ultima settimana è stato della metà rispetto a quello svedese.
Perché? Perché il VIRUS è lo stesso, se tu non fai il lockdown e il
distanziamento fisico si diffonde: ed è quello che probabilmente sta succedendo
adesso in quelle tavole imbandite che vediamo, con i ragazzi senza mascherina,
con un ‘liberi tutti’ che non ha alcuna ragion d’essere dal punto di vista
scientifico", ha aggiunto Ricciardi.
Intanto, l'epidemiologo che coordina la lotta al coronavirus in Svezia, Anders Tegnell, ha ammesso per la prima volta che il Paese avrebbe dovuto adottare misure più restrittive per ridurre il tasso di mortalità, ad oggi tra i maggiori del mondo in percentuale. "Se ci trovassimo ancora di fronte alla stessa malattia e con le conoscenze di cui disponiamo ora, credo che la nostra risposta sarebbe a metà strada tra quello che ha fatto la Svezia e quello che ha fatto il resto del mondo", ha dichiarato Tegnell nel corso di un'intervista telefonica.