E allora, ad esempio, che tipo di protezione è consigliabile utilizzare a scuola? Chi risponde, tra le righe de Il Fatto Quotidiano è Luca Richeldi, Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio del Policlinico Gemelli e componente del Comitato tecnico scientifico: "Le mascherine chirurgiche hanno il vantaggio della certificazione, che ne assicura l’omogeneità: per questo sono quelle raccomandate sui luoghi di lavoro. Peraltro, anche le mascherine di comunità assicurano una buona protezione delle vie aeree, a patto che vengano correttamente utilizzate".
Ma si respira il 50% della propria anidride carbonica e questo provoca rischi per la salute? "Circolano molte fake news in proposito: le mascherine non causano danni per la salute e l’uso diffuso e corretto è una delle misure più efficaci per contenere la diffusione del coronavirus. I dispositivi di protezione delle vie aeree, quando correttamente utilizzati, sono da molti anni strumenti efficaci e sicuri di prevenzione delle infezioni a trasmissione aerogena in generale".
Richeldi poi ha così concluso: "Non ci sono rischi di contaminazione o di
sovrainfezioni, a patto ovviamente che vengano seguite le semplici regole per
il loro corretto utilizzo, come il ricambio periodico o l’attenzione al
contatto con la parte esterna. In caso di specifici dubbi è sempre comunque
consigliabile rivolgersi al proprio medico curante".
Insomma, secondo lo studio, è certamente consigliabile
utilizzare la mascherina chirurgica rispetto a quella di stoffa. In ogni caso, tuttavia, in assenza di quella classica, è
consigliabile utilizzare qualsiasi tipo di protezione. Affinché vengano protetti
naso e bocca, canali di contagio.