CORONAVIRUS: LOMBARDIA, TERZA ONDATA in ATTO, SITUAZIONE CRITICA in 3 province, SCUOLE CHIUSE. Gli AGGIORNAMENTI


CORONAVIRUS: LOMBARDIA, TERZA ONDATA in ATTO, SITUAZIONE CRITICA in 3 province, SCUOLE CHIUSE. Gli AGGIORNAMENTI

SITUAZIONE CRITICA in 3 province LOMBARDE, SCUOLE CHIUSE

SITUAZIONE CRITICA in 3 province LOMBARDE, SCUOLE CHIUSE
Dati alla mano, è ormai chiaro come in Lombardia sia in atto la terza ondata di coronavirus. A rafforzare questa tesi, con il supporto dei dati epidemiologici, sono le parole di Guido Bertolaso, super consulente della Regione. "A Brescia evidentemente di troviamo di fronte alla terza ondata" .

Per questo è stato deciso di stabilire una zona arancione "rafforzata" in tutta la provincia di Brescia e nei comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso, in provincia di Bergamo e Soncino in provincia di Cremona. Ad annunciarlo la vicepresidente e assessora al Welfare della Lombardia, Letizia Moratti, in una comunicazione al Consiglio Regionale a Palazzo Pirelli a Milano. L'ordinanza, che sarà firmata dal governatore Attilio Fontana, entrerà in vigore dalle 18 del 24 febbraio. Essa prevede "oltre alle normali misure di zona arancione anche la chiusura scuole elementari, infanzia e nidi, divieto di recarsi presso le seconde case, l'utilizzo obbligatorio di smart working ove possibile; l'utilizzo delle mascherine chirurgiche sui mezzi di trasporto; chiusura delle attività universitarie in presenza".

La Moratti ha aggiunto: "Considerata l'ultima accelerazione nella provincia di Brescia, con l'aggravante delle varianti che nell'area sono presenti al 39% del totale dei casi, abbiamo concordato con Ministero della Salute una strategia di mitigazione e contenimento del contagio".

La strategia della Lombardia, come si legge anche sul quotidiano Repubblica, si propone di seguire anche il modello della Gran Bretagna e di Israele cioè quello di chiedere la possibilità di somministrare una sola dose. O, in alternativa, Bertolaso ha ipotizzato che possa arrivare fino a cento giorni l'intervallo tra la prima e la seconda dose di vaccino.