Facciamo degli esempi: ci si può contagiare toccando la maniglia di una porta? Sulle nuove raccomandazioni, anti-contagio, sul quotidiano Corriere della Sera si legge: "La diffusione del virus per mezzo delle superfici di contatto non è considerato un modo comune per il propagarsi del Covid-19. È possibile, tuttavia, che una persona possa contrarre il Covid-19 toccando una superficie (maniglia di una porta) o un oggetto contenente il virus, quindi toccando la propria bocca, naso o occhi. Le goccioline respiratorie possono anche atterrare su superfici e oggetti. Come promemoria, il virus potrebbe resistere fino a diverse ore a seconda della superficie in cui si trova".
Per quanto riguarda i telefonini, gli esperti raccomandano massima attenzione nel maneggiarlo e soprattutto sanificarlo almeno ogni 2 ore. Viene consigliata dunque, non solo l'accurata pulizia delle mani dopo il suo utilizzo, ma anche l'igienizzazione dell'apparecchio elettronico. "Uno dei veicoli del virus è il telefonino che va custodito con grande attenzione, evitando di trasferirlo ad altre persone", ha aggiunto l'esperto dell'Università degli studi di Milano. La pulizia del telefono, specie in casi di condivisione, deve essere particolarmente accurata. Un'operazione abbastanza rapida, per effettuare la quale è sufficiente un panno in microfibra morbido, da utilizzare con l'apparecchio spento e privo della sua custodia.
Non necessario ma anzi potenzialmente dannoso risulta spruzzare il disinfettante direttamente sulla superficie del cellulare. "Non applicare liquidi direttamente sul telefono ed evita di creare umidità vicino alle aperture", spiegano. Basta, infatti, inumidire semplicemente l'angolo del panno con disinfettante a base di alcol od acido ipocloroso (va bene anche semplice acqua distillata), senza poi sfregare in modo eccessivo sullo schermo e sulla parte posteriore. Pulizia che va poi estesa, ovviamente, anche alla stessa custodia ed agli oggetti che ci si porta dietro quotidianamente anche fuori casa, come ad esempio chiavi, auricolari e accendini.
E chiaro però, oramai da mesi, che il coronavirus è per lo più un virus che si trasmette per via aerea, attraverso le gocce di saliva che emettiamo parlando (droplet), o attraverso quelle ancora più piccole di vapore acqueo che emettiamo respirando e che rimangono a lungo sospese nell’aria (aerosol).