Si potrebbe immaginare un reset di due settimane, ipotizza Mauro Evangelisti de Il Messaggero al primario del Sacco. "Non escludo che tra quindici giorni possiamo essere a questo, dice Galli, ma lo sta dicendo lei, non io. Noi come infettivologi abbiamo chiesto di fare presto, sono sconcertato nel vedere che qualcuno sembra che stia FRENANDO anche in Lombardia". La chiusura dei confini regionali è ancora un’ipotesi che si può scongiurare, dice Galli, ma solo se si lavora per fare rete nel tracciare i contagi.
L’esortazione di Galli è una sola: "Non accontentarci di una situazione che ha già mostrato la corda con migliaia di persone in fila per i tamponi. Altrimenti, se non riusciamo a organizzarci, si va per forza per scorciatoie. E la scorciatoia più semplice è sempre il LOCKDOWN". "Sto paventando, non caldeggiando. Ma quando non riesci a fare altro, allora chiudi".
E quindi quali sono le SOLUZIONI per evitare la chiusura totale? Sono due le vie da percorrere se sin da ora si vuole evitare. "Uno, dice Galli, riducendo le occasioni di infezione, limitando così le possibilità di contagio. Secondo modo: dobbiamo ricorrere all’allargamento a rete dell’accertamento il più precoce possibile delle nuove infezioni".