I dati emergono dal monitoraggio dei 16 ghiacciai del Trentino effettuato dalla SAT (Società Alpinistica Tridentina), la più antica d’Italia con i suoi 150 anni di storia. Le misurazioni confermano una tendenza inesorabile: arretramenti di 51 metri nel 2022, 26 nel 2023 e 14 l’anno scorso.
"La SAT, attraverso la propria Commissione glaciologica, monitora da decenni gli arretramenti frontali dei principali ghiacciai del Trentino" ha spiegato il presidente Cristian Ferrari. "Dal 2023, grazie alla collaborazione con Acqua Surgiva-Gruppo Lunelli, il monitoraggio si è arricchito dei dati satellitari, integrati da rilievi sul campo con droni e laser altimetri come IceSat-2 e Gedi".
Valter Maggi, presidente della Fondazione Glaciologica Italiana, ha confermato la criticità del quadro: "I ghiacciai italiani sono in forte crisi. Nel settore occidentale, le alte montagne permettono ancora la conservazione dei ghiacciai, ma nel settore centrale e orientale, dove la catena alpina è più bassa, molti ghiacciai stanno scomparendo, lasciando pochi testimoni del cambiamento climatico in atto".
