LA LORO FUNZIONE - Sono indici descrittivi, rispettivamente, dello stato di salute del Vortice Polare e della variazione di pressione tra il comparto settentrionale atlantico e quello centrale.
ARTIC OSCILLATION - L’AO, ossia l’Artic Oscillation esprime, in indici numerici, la forza del Vortice Polare. Questo, come è facile anche dedurre, non è altro che una profonda ed estesa bassa pressione, la più grossa del nostro emisfero che ha, come tutti i sistemi depressionari, dei momenti di maggiore profondità e intensità e altri di maggiore rilassatezza.
Sorvoliamo in questa sede sulle cause che possono determinare una maggiore o minore forza del Vortice Polare. Un indice AO positivo è espressione di un Vortice Polare molto in forma, che gira forte e che è avvitato su se stesso.
In questo caso, il Vortice Polare concede poche irruzioni di aria fredda verso le medie e basse latitudini, poiché i nuclei instabili si mantengono più attratti verso il centro del vortice, in sede polare.
Un indice AO negativo esprime uno stato di salute contrario. Il Vortice Polare è meno chiuso, più rilassato e i nuclei instabili che vi girano intorno si allontanano di più dal nucleo centrale, fino a raggiungere le medie e basse latitudini. E’ abbastanza facile dedurre che in presenza di AO negativo, c'è maggiore opportunità di inverno freddo sull'Europa e sull'Italia. In presenza, invece, di AO positivo, l'inverno ha minori probabilità di essere freddo.
NORD ATLANTIC OSCILLATION - Discorso simile, in termini di positività e negatività, anche per la NAO. Abbiamo detto che essa esprime la differenza di pressione tra le alte e le medie latitudini dell'Oceano atlantico. Nella sostanza, si ha NAO positiva, quando la differenza di pressione è elevata tra il Nord Atlantico e il medio Atlantico. Ciò significa che sul Nord Atlantico è in pieno vigore la famosa depressione d’ Islanda. Un vortice depressionario, secondario al Vortice Polare, ma anch'esso di enorme importanza e semipermanente in prossimità dell’Islanda. Più questa depressione è forte e più la NAO è positiva, poiché si registra una forte bassa pressione sul Nord Atlantico e una pressione maggiore sul medio Atlantico.
La differenza di pressione, quindi, è elevata tra i due comparti oceanici. La conseguenze è piuttosto importante sull'inverno italiano. Una depressione l'Islanda forte, mantiene la circolazione, soprattutto alle medie-basse latitudini europee, da Ovest, quindi mite. Impedisce, cioè, che in Atlantico si sollevino promontori anticiclonici subtropicali che vadano a disturbare la circolazione polare e, di conseguenza, che vadano a orientare flussi freddi verso Sud. NAO positiva, vuole dire assenza di blocco alla circolazione atlantica mite, che è prevalente per natura e, quindi, inverni mediamente tiepidi.
NAO NEGATIVA - Una NAO negativa, ovviamente, sortisce l’effetto contrario. Ossia differenza di pressione tra Nord e medio Atlantico fiacca, depressione d’Islanda più debole e maggiori opportunità per gli anticicloni subtropicali oceanici di salire verso il Polo ( spesso verso i settori scandinavi, qui con tempo più mite e asciutto ), costituire un blocco alla circolazione atlantica e permettere discese di aria fredda verso anche le medie e basse latitudini europee.
CONCLUSIONI - A conclusione della descrizione di questi due indici va detto, in linea di massima, che per avere un inverno freddo sull’ Italia, è necessario che ci siano condizioni di AO e NAO entrambe negative.
AO e NAO positive, negano il freddo sull’Italia. Combinazioni di segno diverse dei due indici, possono anche capitare, ( AO+/NAO- oppure NAO+/AO- ), sebbene con minore frequenza, ma con inverni che, ovviamente, non hanno una caratteristica ben delineata. Mediamente, nelle condizioni di segno diverse dall'accoppiata positiva o negativa, prevale comunque una tendenza a inverno mite per le medie e basse latitudini europee e per l’Italia, sebbene intervallato a puntate fredde, tuttavia meno incisive e soprattutto meno durature.
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